Scia (segnalazione certificata di inizio attività): guida completa

Questa guida contiene tutto quello che devi sapere sulla Scia edilizia (segnalazione certificata di inizio attività).

Nelle prossime righe scoprirai per quali interventi è richiesta, chi può presentarla e come è fatto il modello Scia.

Ti parlerò inoltre di tempi, costi ed eventuali sanzioni per mancata presentazione (o ritardo nella presentazione della Scia edilizia).

Partiamo!

Che cos’è la Scia edilizia e qual è la normativa di riferimento?

scia-edilizia-normativa

È un titolo edilizio introdotto dalla legge 122 del 2010 e, per quanto riguarda la sua applicazione nel campo dell’edilizia, sostituisce la Denuncia di Inizio Attività (D.I.A).

La normativa di riferimento è il D.P.R. 380/2001 – art. 22 e s.m.i (ultime regole introdotte dal D.lgs 222/2016, chiamato “SCIA 2”).

Per quali interventi è richiesta?

Ti servirà una Scia edilizia nei seguenti casi:

◼︎ interventi di manutenzione straordinaria su parti strutturali dell’edificio;
◼︎ interventi di restauro e risanamento conservativo (riguardanti parti strutturali dell’edificio);
◼︎ interventi di ristrutturazione edilizia leggera;

Per parti strutturali si intendono muri portanti, pilastri, solai, travi…

Qualche esempio di interventi soggetti a Scia edilizia:

◼︎ modifiche forometriche esterne (apertura o chiusura di porte e finestre su parti strutturali);
◼︎ apertura di fori porta interni su murature portanti;
◼︎ apertura di lucernari;
◼︎ realizzazione di scale interne o esterne (che non comportano un aumento della superficie complessiva dell’edificio);
◼︎ sostituzione e rifacimento del solaio,
◼︎ rifacimento del tetto;
◼︎ realizzazione di nuovi balconi e terrazzi (che non comportano un aumento della superficie complessiva dell’edificio);

Segnalazione certificata di inizio attività: chi può presentarla?

scia-edilizia

Devi essere titolare di un diritto reale sull’immobile (proprietà, usufrutto…).

La Scia va presentata allo sportello unico del Comune, accompagnata da una dettagliata relazione firmata da un progettista abilitato (geometra, architetto, ingegnere) e dagli elaborati progettuali.

Il tecnico ha anche il compito di asseverare:

◼︎ la conformità delle opere da realizzare agli strumenti urbanistici approvati, e non in contrasto con quelli adottati ed ai regolamenti edilizi vigenti;
◼︎ il rispetto delle norme di sicurezza e di quelle igienico-sanitarie;

Nota: negli ultimi anni, nella maggior parte dei Comuni, la presentazione della pratica avviene in modo telematico anziché cartaceo.

Scia edilizia: modello e pratica completa

scia-edilizia-significato
Il modello Scia è diviso in tre sezioni.

La prima è riservata ai dati, alla segnalazione e alla dichiarazione del titolare (proprietario, usufruttuario…).

La seconda è riservata alla relazione del tecnico, ed è simile ad un “percorso guidato” con tutte le opzioni connesse alla realizzazione del progetto.

Infine c’è una lista di controllo.

È un piano che riepiloga la documentazione, e consente di verificare la presenza degli allegati necessari.

La pratica completa contiene i seguenti documenti:

◼︎ modello Scia (con le tre sezioni);
◼︎ elaborati grafici (compresi inquadramento territoriale, stato di fatto, progetto e comparativa);
◼︎ documentazione fotografica;
◼︎ eventuale documentazione per rilascio di atti di assenso obbligatori;
◼︎ ricevuta di pagamento dei diritti di segreteria;
◼︎ eventuale ricevuta di pagamento dell’oblazione (in caso di interventi in corso di esecuzione o già eseguiti);
◼︎ eventuale dichiarazione di assenso di terzi proprietari;
◼︎ documenti di identità del dichiarante, di terzi proprietari e del progettista;
◼︎ notifica preliminare (se l’intervento rientra nei casi di nomina del coordinatore per la sicurezza, nel momento in cui nel cantiere intervengano, anche non contemporaneamente, due o più imprese);

Scia Tardiva e Scia in sanatoria: di che si tratta?

Se inizi i lavori prima di presentare la Scia “tradizionale”, puoi utilizzare la Scia tardiva.

La pratica è molto simile, ma dovrai:

◼︎ dichiarare che hai già iniziato i lavori;
◼︎ pagare la sanzione (importo minimo 516 euro);

E se concludi i lavori senza aver presentato la Scia?

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In questo caso puoi utilizzare la Scia in sanatoria.

Sarà necessario un accertamento di conformità dell’opera (il progetto dovrà rispettare le prescrizioni di legge sia al momento in cui presenti l’istanza, sia nel momento in cui è stata realizzata l’opera); e dovrai pagare la sanzione pecuniaria.

Sanzione che in questo caso è variabile: da un minimo di 516 €, fino ad un massimo di 5164 €.

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Oggi presento la Scia: quando posso iniziare i lavori?

Immediatamente.

La Scia è esecutiva dalla data di presentazione all’ufficio comunale.

La conferma di avvenuta presentazione è rappresentata dalla ricevuta di protocollo.

L’amministrazione competente ha 30 giorni di tempo (dalla data di presentazione) per verificare:

◼︎ sussistenza dei requisiti e dei presupposti;
◼︎ regolarità della documentazione presentata;

Ricorda che la Scia ha una validità di tre anni dalla data di inizio lavori.

Se non concludi i lavori entro questo termine, dovrai presentare una nuova segnalazione.

Quali sono i costi della Scia edilizia?

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Si dividono in diritti di segreteria e competenze del tecnico.

Per quanto riguarda i primi, ogni comune ha il proprio tariffario.

Le competenze del tecnico si valutano in base al tipo di intervento e alla dimensione dell’immobile.

Il mio consiglio è contattare un tecnico della tua zona, così da ricevere un preciso preventivo.

Ho terminato i lavori: devo fare comunicazioni?

Si.

Ad intervento ultimato dovrai comunicare la fine dei lavori.

Il progettista (o un tecnico abilitato) rilascia il certificato di collaudo finale.

Va presentato allo sportello unico, e al suo interno si attesta la conformità dell’opera al progetto presentato con la Scia edilizia.

Oltre a questo, il progettista presenta ricevuta dell’avvenuta variazione catastale.

In caso contrario, ci sarà una dichiarazione in cui si attesta che le opere non hanno comportato modifiche del classamento.

Per concludere

Non ti resta che trovare un tecnico.

Pianifica la ricerca del geometra (o dell’architetto, ingegnere) e non aspettare gli ultimi giorni prima dell’inizio lavori.

Se hai domande, scrivi un commento qui sotto.

Seguimi sulla mia pagina Facebook [LA TROVI QUI]  e ricorda che puoi contattarmi per una consulenza nella città di Padova (e provincia).

A presto!
Geom. Devis Sacconi

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Come ricavare un bagno in camera da letto? (Guida completa)

Sogni un bagno in camera da letto? Ho buone notizie per te.

Hai tra le mani la guida sull’argomento più completa (e semplice) di tutto il web.

Normativa e regole da rispettare, pro e contro del bagno in camera, dimensioni minime…ecco alcuni dei punti che tratterò nell’articolo.

So quali risposte cerchi, e le ho messe nero su bianco in queste righe.

Al termine della lettura (se ci saranno le condizioni) dovrai solo trovare un progettista e una ditta che esegua i lavori.

Mettiti comodo, continua a leggere…e preparati.

C’è un nuovo bagno in arrivo.

5 +1 Regole che il tuo bagno in camera dovrà rispettare

bagno-in-camera
Ordiniamo le idee, amico/a.

Per realizzare il nuovo bagno devi seguire la normativa, che fortunatamente parla chiaro.

Parti dal Regolamento Edilizio del tuo Comune (è online).

All’interno trovi le caratteristiche (misure minime, altezza minima…) del nuovo bagno.

Ogni Comune ha il suo Regolamento, ma esistono 5 + 1 punti sui quali non si discute.

#1: Bagno cieco = Aerazione forzata

Non si scappa.

Se il bagno in camera è cieco, sei obbligato a predisporre l’aerazione forzata (quindi dovrai installare un estrattore per il ricambio d’aria).

#2: Dimensioni MINIME camera da letto

Per dar vita al bagno probabilmente ridurrai le dimensioni della camera, ma fà attenzione:

◼︎ la camera matrimoniale/doppia deve avere una superficie di almeno 14 mq;
◼︎ la camera singola deve avere una superficie di almeno 9 mq;

Certo, questi sono aspetti che il tuo progettista conosce.

Li riporto comunque: a volte ricevo domande di persone che non si fidano del progettista (!).

#3: Distanza tra sanitari

Tutti gli elementi del locale (lavabo, wc, bidet…) devono mantenere delle distanze minime.

Distanze minime tra loro e anche rispetto alle pareti.

Rispettando queste distanze potrai utilizzare comodamente gli elementi, ed avrai lo spazio utile per muoverti nel bagno.

Su questo argomento ho preparato una guida completa.

▶︎SCOPRI TUTTE LE DISTANZE DA RISPETTARE◀︎

#4: Nuovo bagno? Chiedi il permesso

Eh si.

Il nuovo bagno modifica la pianta dell’appartamento/casa, quindi è necessario un aggiornamento della planimetria catastale .

Questo vuol dire che dovrai contattare un tecnico (geometra, architetto o ingegnere), che si occuperà di redigere la pratica necessaria.

Potrebbe essere una CILA (comunicazione di inizio lavori asseverata) o una SCIA (se apri un foro su un muro portante).

La pratica ti permetterà anche di accedere al bonus ristrutturazioni (perché di fatto sono lavori di ristrutturazione).

“Lorenzo, è proprio necessario chiedere permessi?” 😰

Sì, è obbligatorio.

Più di qualcuno crea il bagno in camera “dimenticandosi” delle comunicazioni (una cosa “fatta in casa”, senza tecnici di mezzo).

Te lo sconsiglio. ❌

Innanzitutto commetti un abuso.

Inoltre, se in futuro venderai l’immobile, potresti avere seccature.

Il nuovo acquirente può “obbligarti” ad aggiornare planimetria.

Meglio rispettare le regole fin dal principio, che dici? 😉

#5: NON è il bagno principale

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Tradotto: il bagno in camera può essere il secondo o terzo bagno della casa, e mai quello principale.

Forse per te è scontato, ma diversi lettori avevano dubbi a riguardo.

Ho preferito specificare.

#6: No antibagno

Ecco una buona notizia.

Il bagno in camera NON ha bisogno di un antibagno (anche se all’interno del locale c’è il wc).

Alcuni sono addirittura open-space.

Quali sono le dimensioni minime del bagno in camera?

Dipende dal numero di elementi che arrederanno il locale.

Un bagno completo di lavabo, wc, bidet e doccia può essere realizzato anche in meno di 4 mq.

Il locale qui sotto è un esempio (superficie inferiore a 4 mq.).

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Nel caso del bagno completo la larghezza minima dovrebbe essere di almeno 1 metro.

Perché proprio 1 metro?

Per permettere l’installazione di tutti gli elementi citati (nel rispetto delle distanze e del passaggio minimo).

Con meno elementi avrai bisogno di meno spazio.

Ricorda: il Regolamento Edilizio ti impone una superficie minima per il nuovo bagno.

C’è poi un altro aspetto, responsabile di molti dubbi.

Lo scarico del wc: come gestire questo problema?

Scommetto che ci hai già pensato.

Se il nuovo locale prevede il water, devi risolvere il “rebus” dello scarico.

La tubazione dello scarico si allaccia alla colonna del wc esistente…ma quanto è distante il tuo wc attuale?

Te lo chiedo perché la tubazione dello scarico ha un diametro di almeno 9 cm, e per svuotare il suo contenuto è necessaria una pendenza minima.

Se il bagno in camera confina con quello esistente, forse la ditta riuscirà a rispettare la pendenza.

In alternativa, per locali non troppo distanti, la ditta può realizzare un nuovo bagno leggermente più alto rispetto a quello esistente (a volte basta anche un piccolo scalino di 5 centimetri).

E se il nuovo locale è parecchio distante dall’attuale wc?

Quasi sicuramente il progettista ti parlerà del Sanitrit.

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Sanitrit è un trituratore-pompa che ti permette di creare un “bagno in camera senza scarichi” (più o meno).

Compito dell’accessorio è triturare i liquami, per poi “spingerli” (grazie alla pompa) fino alla colonna del wc esistente.

È un prodotto molto discusso, con opinioni contrastanti.

Ecco perché ho scritto un’ampia guida, che ti consiglio di leggere (così non avrai più dubbi).

▶︎LEGGI LA GUIDA SUL SANITRIT◀︎

Regola d’oro: più i 2 bagni sono vicini e meglio è.

Bagno in camera: si o no?

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Ok, hai fatto le valutazioni preliminari.

Ora vediamo quali sono i vantaggi (ed eventualmente gli svantaggi) connessi alla creazione di questo nuovo locale.

Vantaggio #1: Privacy totale

È l’ideale, quando hai ospiti per più giorni.

Amici e parenti possono utilizzare il bagno principale, mentre a tua disposizione c’è quello in camera.

Vantaggio #2: Nascondi il disordine

Succede.

A volte sei di fretta o non hai tempo per mettere ogni cosa al suo posto, e nel bagno regna la confusione.

No problem, il tuo bagno è privato e nessuno la vedrà.

Vantaggio #3: Un piccolo lusso

Il bagno in camera è considerato come una sciccheria per pochi (almeno in Italia, in altre nazioni è più diffuso).

Non tutti possono avvalersi di questo locale riservato, rapidamente accessibile e comodo (pensa a quando devi alzarti di notte).

Unico Svantaggio: Rumori fastidiosi

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Un pò come accade in alcune camere da letto degli hotel.

Stai dormendo e il tuo compagno/a utilizza il bagno (doccia, lavabo, wc…).

Se hai il sonno leggero il solo rumore dell’acqua può essere fastidioso, tanto da tenerti sveglio.

A mio parere è l’unico svantaggio del bagno in camera.

Qualcuno è contrario a questa soluzione anche perché “porta umidità-muffe”.

Non sono d’accordo.

Infiltrazioni e ponti termici a parte, le macchie di muffa dipendono da una cattiva aerazione dei locali.

Cura l’aerazione, e non avrai problemi di muffe.

Bagno in camera a vista: che ne pensi dell’open space?

Una scelta coraggiosa, su questo non c’è dubbio.

Recentemente ne ho visto uno, su un bellissimo mulino del XV secolo (completamente ristrutturato).

Eccolo qui:

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In questo caso abbiamo lavabo e doccia a vista (chiusa da vetri), e sanitari nascosti in una stanza a parte.

Puoi delimitare l’angolo dei sanitari con pareti in muratura o cartongesso, oppure con una vetrata opaca.

Altra possibilità è la vasca a vista, anche se personalmente non vedo il vantaggio di questa soluzione.

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Il mio pensiero va subito al pavimento bagnato…sono un tipo pratico.

Questione di gusti. 🙂

Per concludere: sei pronto a realizzare il tuo nuovo bagno in camera?

Hai tutte le informazioni necessarie.

Ti consiglio innanzitutto di contattare un tecnico, che si occuperà del progetto e della pratica edilizia necessaria.

In seguito potrai pensare alla ditta che eseguirà i lavori di ristrutturazione.

Se hai domande scrivi pure il tuo commento qui sotto.

Una cosa prima di salutarci: restiamo in contatto! 🤝

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A presto!
Lorenzo

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Umidità in casa: 4763 Italiani l’hanno eliminata grazie a questo SISTEMA ↓

Sei stanco dell’umidità in casa?

Stai leggendo l’articolo giusto.

Nelle prossime righe ti svelerò lo straordinario sistema anti-umidità (e anti-muffa), scoperto nelle paludi venete e già utilizzato su edifici pubblici, castelli, ville…e in 4.763 case italiane (nel momento in cui scrivo).

È tempo di finirla con tentativi ed esperimenti (costosi e inutili).

C’è un sistema scientifico, certificato e garantito che elimina l’umidità in casa.

Vuoi sapere di che si tratta?

Un sistema UNICO ed incomparabile…direttamente dalle paludi!

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Non scherzo.

L’inventore del sistema ha iniziato il suo percorso molto tempo fa, studiando le bonifiche dei terreni melmosi del nord-est.

Negli anni ha approfondito gli studi, sia in Italia che all’estero, e le cose sono andate decisamente bene.

Ha messo in piedi un’azienda che nel 2018 è stata premiata come “Eccellenza imprenditoriale italiana”, ed è stato invitato in alcuni programmi televisivi.

Prima a “Di Martedì – LA7” (conduttore Giovanni Floris) come “Specialista dell’Umidità”, poi a “I soliti Ignoti – RAI 1” (conduttore Amadeus), nel ruolo di “Specialista delle Muffe”.

Questa è solo la punta dell’iceberg.

La sua azienda è la prima ed unica ad aver ricevuto la prestigiosa certificazione Accredia, per servizi di analisi diagnostiche relative all’umidità di edifici o parti di essi.

Il sistema è stato testato su decine di importanti edifici, tra i quali:

◼︎ la Rocca Aldobrandesca Spagnola (Porto Ercole, Grosseto);
◼︎ Cinta muraria città di Viterbo;
◼︎ Palazzo Mengharini (Roma);
◼︎ Villa Borromeo (San Giorgio in Brenta, Padova);
◼︎ Isola Bisentina (Lago di Bolsena, Capodimonte VT);

…senza contare le 4.763 abitazioni private, analizzate e risanate con successo.

Un curriculum niente male.

L’errore che (forse) hai già commesso mentre tentavi di eliminare l’umidità in casa

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Al sistema arriveremo tra poco.

Prima devi conoscere l’errore responsabile di molti risanamenti fallimentari.

Un errore sul quale i proprietari di casa hanno poco controllo…esclusi coloro che hanno letto (o leggeranno) questo articolo. 😬

“Che aspetti, Lorenzo? Dimmi di che si tratta!” 😯

Quando hai umidità in casa, non devi mai affidarti a tecnici edili incompetenti.

Parlo di geometri, architetti, ingegneri, artigiani…che non hanno un’adeguata formazione sul tema dell’umidità.

Non sto dicendo che sono TUTTI incompetenti.

Purtroppo, la realtà dei fatti è che il 99,9% della formazione (su umidità e muffe) è in mano ai soggetti meno indicati.

A chi mi riferisco?

Alle aziende produttrici.

Corsi di aggiornamento o televendite? Questa è la “formazione” che ricevono i tecnici

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Il meccanismo è semplice.

Un’azienda produttrice (di intonaci deumidificanti, di pitture antimuffa…) organizza un corso di formazione/aggiornamento, dedicato a tecnici e professionisti del settore.

In teoria si dovrebbero discutere le soluzioni all’umidità in casa…ma non è così.

I “corsi” sono televendite belle e buone.

L’azienda presenta i prodotti e riempie i partecipanti di volantini e brochure.

Poi arrivi tu.

Hai un problema da risolvere e contatti un tecnico.

Indovina: di cosa parlerete durante il sopralluogo? 

Ovviamente, del prodotto presentato all’ultimo corso (o a quello precedente…poco cambia).

Non è una mia opinione.

Nel mondo dell’umidità regna la confusione.

Voglio darti le prove.

Qual è il miglior rimedio all’umidità in casa? Chiedilo ai tecnici…

Qui sotto puoi vedere l’estratto di una conversazione tra artigiani, che ho trovato su un gruppo Facebook dedicato.

Un utente ha postato l’immagine di un risanamento (in condominio) e ha chiesto l’opinione di altri artigiani:

umidità-in-casa-come-sconfiggerla
Ti faccio notare il secondo commento di Franco.

“Ognuno reclamizza il proprio prodotto e sono gli esecutori che sono in balìa dei problemi”.

Capito?

Le aziende pubblicizzano e vendono prodotti, mentre gli artigiani procedono senza certezze.

Attenzione: anche tu sarai in balìa dei problemi! ⚠️

Ti ho appena dimostrato che, per un singolo intervento, riceverai decine di risposte diverse!

Come eliminare l’umidità in casa: ecco il sistema scientifico, certificato e garantito già utilizzato da 4.763 italiani

Se vuoi DAVVERO trovare la causa dell’umidità e la SOLUZIONE DEFINITIVA, dovresti informarti sul sistema Casa Asciutta.

umidita-in-casa-come-eliminarla

Casa Asciutta è stato ideato da Stefano Pigatto, co-fondatore di Archimede Group (se segui il blog dall’inizio sai chi è).

È un sistema composto da 5 analisi, eseguite presso la tua abitazione, più altre analisi svolte in laboratorio.

L’obiettivo è individuare la causa dell’umidità.

Una volta individuata, Archimede Group ti consegna il piano di risanamento.

Questo piano è come un libretto di istruzioni.

Cosa contiene?

◼︎ i risultati dettagliati delle analisi;
◼︎ la causa (o le cause) dell’umidità;
◼︎ la soluzione (o le soluzioni) al problema;

Quando leggi “soluzioni” probabilmente pensi a “prodotti”…ma non sempre è così.

A volte bastano piccoli interventi edili, oppure una corretta aerazione dei locali (nei casi di muffa).

Il sistema è tanto rivoluzionario quanto logico.

Mettiamola così: puoi paragonare la tua casa ad un paziente malato e bisognoso di cure.

La prima cosa è individuare la causa della malattia.

Solo in seguito si parla di cure, ed eventualmente di medicine.

Nel mondo dell’umidità avviene quasi sempre il contrario.

Si parte dalle medicine (i prodotti) e si procede per tentativi, nella speranza di trovare la causa della malattia (l’origine dell’umidità).

Casa Asciutta è diverso, perché parte dalla causa.

Come risparmiare 13.000 Euro grazie al sistema Casa Asciutta

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Procedere per tentativi ti fa perdere tempo e denaro.

Quanto tempo? Mesi o anni.

Quanto denaro?

Mmm…13.000 Euro ti bastano?

Non è un numero a caso.

È la somma bruciata dal Sig. Luciano Valente, che per 7 anni ha combattuto la muffa delle pareti con diversi prodotti/interventi.

Nello specifico:

◼︎ pittura termoisolante;
◼︎ cappotto esterno;
◼︎ cappotto interno;

13.000 Euro spesi inutilmente, perché la muffa continuava a formarsi.

Nel 2014 ha conosciuto Archimede Group, e si è affidato a Casa Asciutta.

Ecco la sua recensione (che trovi sulla pagina Facebook dell’azienda)

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Come vedi la testimonianza è del 2014.

Nel 2018 ha scritto un’altra recensione (è uno scambio di battute tra Luciano e il co-fondatore di Archimede Group).

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Facciamo qualche riflessione…

Non trovi le cause dell’umidità in casa? Ecco cosa rischi

Luciano si è fatto “appioppare” prodotti per 7 (sette!) – lunghi – anni.

Ha bruciato 13.000 €, che poteva destinare a viaggi, passioni…insomma progetti più stimolanti.

La sua famiglia – per 7 anni – ha respirato le spore della muffa.

Ha patito stress e tensioni, dando retta al “professionista” di turno (che non ha mai individuato le cause).

Vuoi seguire il suo percorso?

Oppure preferisci affidarti ad un sistema scientifico, certificato e garantito?

Umidità in casa: 2 cose da sapere su Casa Asciutta

Se intendi contattare Archimede Group, devo precisare 2 cose (così non ci saranno malintesi).

La prima è che Archimede NON vende prodotti.

La missione dell’azienda è dirti perché hai umidità in casa, e spiegarti come eliminarla.

È un sistema di analisi, ricorda. ☝️

La seconda cosa è che Archimede è indipendente. 👌🏼

Non rappresenta aziende produttrici, né imprese/ditte di ristrutturazioni. 👈

Una volta individuata l’origine dell’umidità in casa, dovrai trovare un artigiano/ditta che eseguirà i lavori (seguendo tutti i dettagli del piano di risanamento).

Puoi contattare il tuo artigiano/ditta di fiducia.

Ricapitolando: cosa dovresti fare a questo punto?

Hai ricevuto un bel gruzzolo di informazioni.

Ti ho dimostrato che contattare un tecnico può essere molto rischioso (come fai a sapere se è preparato?).

Ti ho dimostrato che l’acquisto compulsivo di prodotti è inutile e costoso.

Ti ho dimostrato che esiste un sistema che individua la causa dell’umidità in casa, già testato con successo su importanti edifici e su 4763 case italiane.

È composto da analisi scientifiche, è certificato da Accredia ed è garantito.

Agisci! 

Archimede Group sta “silenziosamente” rivoluzionando il settore.

Vuoi approfondire? Ti consiglio di leggere il manuale di Stefano Pigatto, co-fondatore di Archimede Group.

libro-umidità

Vuoi contattare l’azienda e affidarti a Casa Asciutta? ▶︎CLICCA QUI◀︎

A presto!
Lorenzo

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12 Modelli di ceste portabiancheria per bagni e lavanderie di ogni stile

La zona dei vestiti sporchi in bagno, lavanderia o camera da letto, non sempre riceve le attenzioni che merita.

Spesso sono angoli tristi, disordinati, bui e anche un pò ammuffiti.

Peccato, basta poco per dare nuova linfa vitale a questo reparto.

Come? Con una cesta portabiancheria.

Non hai nemmeno scuse, perché l’offerta è ampia e accontenta tutti.

In questa guida troverai 12 modelli di ceste portabiancheria, perfette per qualsiasi stile di arredo.

Ho selezionato i prodotti più desiderati e con le migliori recensioni, di diversi materiali, altezze e capienze.

Hai gusti difficili?

No problem: troverai il modello adatto a te.

Come scegliere la tua nuova cesta portabiancheria? 3 Consigli per non sbagliare

Anni fa ho acquistato una cesta “sbagliata”.

Il prodotto era perfetto, ma dopo averlo utilizzato un paio di volte mi sono accorto di aver dimenticato un particolare.

Anche grazie all’aiuto di amiche, ho stilato una lista di 3 proprietà che la tua cesta deve (o dovrebbe) avere.

Prima cosa: facilità di trasporto 

Una cesta piena è pesante.

Io ho la lavatrice in garage, e ho avuto la cattiva idea di acquistare una cesta portabiancheria SENZA manici né fori per il trasporto.

Quindi, innanzitutto, ti consiglio un prodotto che sia facile da trasportare…a meno che la tua lavatrice non sia accanto alla cesta!

Seconda cosa: pulizia 

Le ceste in plastica o polipropilene sono le più facili da pulire, puoi anche lavarle.

L’alternativa sono quelle in tessuto, oppure in bambù (da pulire con un panno).

Terza cosa: il sacco rimovibile

Molto comodo.

Alcuni prodotti hanno il sacco (in cotone, per lo più), e a mio parere i migliori modelli sono quelli con sacco rimovibile e lavabile.

Una volta riempito, estrai il sacco e lo trasporti fino alla lavatrice.

Detto questo vediamo cosa ho selezionato per te.

Ceste portabiancheria vimini: il fascino del legno

Se parliamo di ceste, l’intrecciato è uno dei materiali più amati.

Perfetto per bagni rustici e shabby chic, si abbina perfettamente a parquet e mobili in legno.

Modello #1: Songmics

ceste-portabiancheriaCaratteristiche:

◼︎ capacità 100 litri;
◼︎ sacco interno in cotone (lavabile e rimovibile, traspirante e antiodore);
◼︎ coperchio collegato alla cesta, munito di 2 manici (facilità di trasporto);
◼︎ materiale: bambù naturale (ecologico e leggero);
◼︎ vari colori disponibili;

▶︎ CONTROLLA DISPONIBILITÀ E PREZZO ◀︎

Modello #2: Relaxdays

ceste-portabiancheria-viminiCaratteristiche:

◼︎ capacità circa 100 litri;
◼︎ sacco interno in cotone (lavabile e rimovibile, traspirante e antiodore);
◼︎ copertura con fori per areazione;
◼︎ materiale: bambù naturale (ideale per ambienti umidi);
◼︎ struttura robusta e leggera (peso 2,8 kg);

▶︎ CONTROLLA DISPONIBILITÀ E PREZZO ◀︎

Modello #3: Zeller

ceste-portabiancheria-ikeaCaratteristiche:

◼︎ capacità circa 60 litri;
◼︎ sacco interno rimovibile;
◼︎ apertura rinforzata con anello in alluminio;
◼︎ fondo in compensato per migliore areazione;
◼︎ materiale: bambù naturale;

▶︎CONTROLLA DISPONIBILITÀ E PREZZO ◀︎

Modello #4: Relaxdays rotondo

ceste-portabiancheria-amazonCaratteristiche:

◼︎ capacità 80 litri;
◼︎ sacco interno rimovibile in cotone;
◼︎ resistente e facile da pulire;
◼︎ fori sul fondo per consentire il passaggio d’aria (no muffe);
◼︎ disponibile in vari colori;
◼︎ leggerissimo (1,5 kg);

▶︎ CONTROLLA DISPONIBILITÀ E PREZZO ◀︎

Pulizia e robustezza assicurati con le ceste portabiancheria in plastica

Uno dei principali punti di forza del cesto in plastica è la facilità di pulizia.

L’altro è la resistenza.

A casa mia ho un portabiancheria in plastica che da anni viene “maltrattato”, ma sembra ancora nuovo.

Ottimo per bagni, lavanderia ed eventualmente garage (non è il massimo in camera da letto).

Modello #5: Stefanplast

ceste-portabiancheria-plasticaTra le ceste in plastica, questo è il prodotto più acquistato.

Caratteristiche:

◼︎ capacità 50 litri;
◼︎ resistente e facile da pulire;
◼︎ disegno rattan
◼︎ fori laterali che facilitano il trasporto;
◼︎ disponibile in 7 colori;

▶︎ CONTROLLA DISPONIBILITÀ E PREZZO ◀︎

Modello #6: Curver

cesti-portabiancheria-per-bagnoCaratteristiche:

◼︎ disponibile in vari colori e capienze (40 o 60 litri);
◼︎ disegno effetto “vimini”;
◼︎ leggero e pratico, con struttura traforata per ricircolo aria; 
◼︎ fori laterali che facilitano il trasporto;

▶︎ CONTROLLA DISPONIBILITÀ E PREZZO ◀︎

Modello #7: Tontarelli

ceste-portabiancheria-shabbyCaratteristiche:

◼︎ disponibile nei colori marrone, sabbia e beige;
◼︎ 2 capienze: 24 o 48 litri;
◼︎ coperchio rimovibile, fori per il trasporto, piedini antiscivolo;
◼︎ alto circa 36 cm, è perfetto per le mensole;

▶︎ CONTROLLA DISPONIBILITÀ E PREZZO ◀︎

Ambiente piccolo? Ecco le ceste portabiancheria salvaspazio 

Se il tuo bagno/lavanderia ha problemi di spazio, questi modelli rappresentano la soluzione.

Parliamo di ceste strette, sviluppate in verticale e perfette per angoli e nicchie.

Questa volta ho selezionato un unico prodotto, il più ambito della categoria.

Modello #8: Wenko

cesto-portabiancheria-salvaspazioCaratteristiche:

◼︎ disponibile in vari colori;
◼︎ capienza: circa 43 litri;
◼︎ non ha coperchio, ma è dotato di una retina richiudibile;
◼︎ ha 4 ruote;
◼︎ realizzato in poliestere di alta qualità;

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Vuoi coprire le nicchie? Scegli le ceste portabiancheria angolari!

Altra particolare tipologia di portabiancheria sono i modelli angolari, da sfruttare in bagni piccoli e in angoli inutilizzati.

Modello #9: Relaxdays

ceste-portabiancheria-angolariCaratteristiche:

◼︎ realizzato in bambù naturale;
◼︎ capienza: 64 litri;
◼︎ sacco estraibile e lavabile, in cotone;
◼︎ fondo con fori (per ventilazione/no muffe);
◼︎ vari colori disponibili;

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In alternativa c’è il prodotto #9, simile in tutto ma con capienza ridotta.

Modello #10: Tatkraft

cesto-portabiancheria-bambu

Caratteristiche:

◼︎ realizzato in bambù naturale;
◼︎ capienza: 48 litri;
◼︎ sacco estraibile e lavabile, in cotone;
◼︎ fondo con fori (per ventilazione/no muffe);
◼︎ un solo colore disponibile (quello in foto);

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Ceste portabiancheria pieghevole: viva la praticità

Per risparmiare spazio.

L’offerta non è molta (offerta decente, capiamoci), il miglior prodotto che ho individuato è questo:

Modello #11: Yoouu

cesto-portabiancheria-pieghevoleCaratteristiche:

◼︎ molto resistente (plastica e silicone);
◼︎ design elegante;
◼︎ quando piegata ha un’altezza di appena 6,5 cm!;
◼︎ la nascondi dove vuoi;
◼︎ volume di 76 litri;
◼︎ 3 colori disponibili (grigio, viola, verde);

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2 in 1: ceste portabiancheria con gambe (parola d’ordine “ottimizzare”)

In questa categoria ho trovato un bellissimo prodotto, quasi “magico”.

Modello #12: Bama Stand Up

ceste-portabiancheria-gambe

La particolarità di questa cesta è il doppio ruolo delle “zampe”.

Quando aperte, permettono un comodo utilizzo rialzato della cesta (utili nel momento in cui devi stendere o stirare).

Quando chiuse sono solide impugnature che facilitano il trasporto.

Capienza 44 litri, realizzata in polipropilene.

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Quale hai scelto?!

Ho selezionato accuratamente i 12 modelli di questa guida, puntando ai prodotti con le migliori recensioni.

Hai domande? Scrivi un commento qui sotto! 👇

OBIETTIVO TRASPARENZA:

Se acquisterai da uno dei link di questo articolo, io guadagnerò una piccola commissione da Amazon (non avrai costi aggiunti e mi aiuterai ad evitare banner pubblicitari sul blog). 🙏

A presto!
Lorenzo

L’articolo 12 Modelli di ceste portabiancheria per bagni e lavanderie di ogni stile proviene da Voglia di Ristrutturare .

Dimensioni sanitari: trucchi e regole per creare un bagno confortevole

Hai programmato la ristrutturazione del bagno? Prima o poi dovrai scegliere i sanitari.

Sai che accade in questi momenti?

Causa l’inesperienza, alcune persone si fanno prendere dal panico.

Uno dei principali dubbi riguarda la dimensione dei sanitari, in rapporto alla superficie del bagno.

No preoccuparti.

Se il tuo obiettivo è creare un locale confortevole ed armonioso, allora sei sulla guida giusta.

Nelle prossime righe parlerò delle dimensioni dei sanitari e ti svelerò alcuni trucchi per selezionare gli elementi perfetti per lo spazio a tua disposizione.

Sei pronto? Partiamo!

Premessa: rispetta le distanze tra sanitari

Conoscere le dimensioni dei sanitari non ti sarà di alcun aiuto, se non rispetti le distanze tra gli stessi.

La normativa UNI 9182/2010 indica gli spazi minimi tra gli elementi e le pareti del locale.

Ecco una preziosa un’infografica da custodire gelosamente:

distanze-tra-sanitari
Non finisce qui.

Tutti gli elementi hanno bisogno di una distanza minima di 55 centimetri da una parete frontale o da un altro sanitario posto frontalmente.

Rispettare queste regole è fondamentale.

Sono studiate per utilizzare al meglio ogni elemento, e ti permettono di muoverti agevolmente nel locale.

Dimensioni sanitari: ingombri degli elementi “standard”

dimensioni-sanitari-1

 

In commercio troverai sanitari di varie larghezze e profondità: quelle che seguono rappresentano le dimensioni degli elementi “standard”.

◼︎ wc e bidet: larghezza di c.a 40 cm e profondità di c.a 55 cm;
◼︎ wc con cassetta (a zaino): larghezza di c.a 40 cm e profondità fino a 70 cm;
◼︎ lavabo: profondità c.a 45 cm e larghezza variabile;
◼︎ vasca standard: larghezza 70 cm e lunghezza 170 cm;
◼︎ piatto doccia quadrato: 80 x 80 cm;

So che queste informazioni non ti bastano. 😉

“Quali elementi scegliere in un bagno piccolo? (o piccolissimo)”
“Qual è la perfetta dimensione del lavabo?”
“E per piatto doccia e vasca?”

Calma, una cosa alla volta. 🙂

Dimensioni sanitari piccoli: riservati a bagni piccoli (o minuscoli)

dimensioni-sanitari-bagno

Innanzitutto, quando selezioni gli elementi, tieni sempre a mente le distanze minime.

In caso di bagno minuscolo (o a prima vista tale) ti consiglio i sanitari salvaspazio (detti anche “compatti”).

Si tratta di wc e bidet di dimensioni ridotte, che ti permettono di guadagnare centimetri (soprattutto in profondità).

Ecco un paio di esempi:

dimensioni-sanitari-piccoli
Il primo è Connect Space, di Ideal Standard.

Wc e bidet della foto hanno larghezza di 36 centimetri e profondità di 48 centimetri.

dimensioni-sanitari-sospesi
Il secondo è Forty 3, di Ceramica Globo.

In questo caso la profondità è di appena 43 cm! 

12 centimetri in meno, rispetto ai sanitari standard.

Se vuoi conoscere tutte le dritte per arredare un bagno piccolissimo, leggi la mia guida dedicata [CLICCA QUI PER LA GUIDA SUL BAGNO PICCOLISSIMO] .

Dimensioni lavabo: occhio alla profondità!

Sistemati wc e bidet, è tempo di pensare ad un altro elemento che causa “notti insonni”.

dimensioni-lavabo-1

Il lavabo.

Larghezza e profondità dipendono da diversi fattori.

Se il tuo bagno è ampio (oltre i 5 mq. c.a) puoi permetterti un elemento capace, magari con comodo piano di appoggio.

Sulla sua larghezza non posso darti precise indicazioni, perché dipende da diversi fattori.

La profondità va a braccetto con le distanze minime.

L’elemento (o la parete) di fronte al lavabo dovrebbe rimanere ad almeno 55 cm di distanza (se sono 75 è meglio).

In un bagno stretto ti farà comodo un lavabo con profondità ridotta.

Quanto ridotta?

Da 25 a 35/40 cm di profondità (anziché 45).

Minore è la profondità, maggiore è l’attenzione che dovrai avere nell’utilizzo quotidiano (o rischi di “annaffiare” il pavimento).

Dimensioni doccia: NO a piatti troppo piccoli

dimensioni-doccia-1

La doccia è uno degli elementi più amati del bagno, ma anche quello che crea maggiore confusione.

Ricevo spesso commenti che hanno questa richiesta “Voglio un piatto doccia comodo…anche oltre 1 metro di lunghezza”.

Nessun problema. 👍🏼 

L’importante è:

◼︎ rispettare le distanze minime (senza sacrificare altri elementi, come il lavabo);
◼︎ non installare un piatto doccia con misure inferiori a 70×70;

Esistono anche piatti doccia di c.a 60×60, ma sono opprimenti e disagevoli (li scarterei, se fossi in te…).

Dimensioni vasca: standard oppure “piccola”?

dimensioni-vasca

Se il tuo bagno può ospitare una vasca regolare, sei a cavallo.

In alternativa puoi pensare ad una vasca da bagno con lunghezza ridotta (120 a 140 centimetri), con larghezza standard di 70 cm.

Nota (sia per doccia che vasca): ti consiglio di sistemarli in un angolo del bagno.

Hai domande? Scrivi un commento qui sotto.

A presto!
Lorenzo

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Sanitrit: 5 Vantaggi che ti convinceranno ad installarlo immediatamente!

Cerchi risposte sul Sanitrit? Questa guida diventerà la tua nuova Bibbia.

Non scherzo.

Se vuoi realizzare un secondo bagno (in qualsiasi punto della casa), il trituratore wc è la tua ultima spiaggia.

Sono certo che hai molti dubbi, e mi sembra di sentirti…

“Che succede se il Sanitrit si intasa?”
“È affidabile o è una fregatura?”
“Che distanze può coprire?”

In altre parole, vuoi sapere se conviene installarlo o è meglio lasciar perdere, abbandonando il sogno di avere un bagno in più.

Tra poco risponderò a queste ed altre domande, innanzitutto…

Perché ti hanno “consigliato” il Sanitrit?

9 volte su 10 Sanitrit è suggerito dall’architetto, dal geometra o dall’idraulico, responsabili della progettazione degli ambienti o della creazione degli impianti (nel caso dell’idraulico).

Il problema da risolvere è lo scarico del wc.

Le tubature dello scarico hanno diametro di almeno 9 cm, e per arrivare alla colonna è necessaria una pendenza minima, perché l’impianto funziona a gravità.

In alcuni casi è possibile ottenere questa pendenza, creando un bagno sopraelevato.

Se questo non basta, il Sanitrit è l’unica soluzione.

Sanitrit: che cos’è, come funziona, dove scarica?

Ecco com’è fatto un Sanitrit:

sanitrit
L’apparecchio ha due funzioni.

La prima è lacerare e sminuzzare residui organici e carta igienica.

La seconda è far arrivare il tutto fino alla colonna di scarico (grazie ad una pompa di drenaggio/sollevamento integrata).

Per installarlo ha bisogno di 2 cose:

◼︎ una presa di corrente;
◼︎ un’entrata di acqua fredda per il wc;

Posizionato dietro al wc (un wc standard, ad uscita orizzontale), Sanitrit spinge i residui grazie ad un tubo in PVC di diametro ridotto (2,2, 2,8 o 3,2 cm, anziché 9 cm).

Qual è il miglior trituratore wc? Ecco il Sanitrit adatto a te!

Hai molta scelta: l’azienda SFA (ideatrice dell’apparecchio) realizza diversi tipi di trituratori, così da soddisfare le tante esigenze di chi vuole creare un secondo bagno

Attenzione! In base al prodotto potrebbero variare le distanze che è possibile coprire.

#1: Sanitrit Up

Il classico trituratore, adattabile a tutti i wc in ceramica.

sanitrit-prezzi
Nella foto lo vedi installato all’esterno (a vista, dietro la tazza), ma l’apparecchio può essere collocato anche all’interno di Sanidesign (più avanti ti spiego di che si tratta).

Sanitrit Up ti permette di coprire una lunghezza di 100 mt (😯) e un’altezza di 4 mt (perfetto per il bagno in taverna).

#2: Sanipack Pro Up

In poche parole: un bagno completo

sanitrit-wc
A differenza del prodotto precedente, in questo caso hai un trituratore a cui puoi collegare:

◼︎ wc (anche sospeso);
◼︎ bidet;
◼︎ doccia;
◼︎ lavabo;

L’apparecchio è studiato per chi vuole creare un bagno completo.

Lo spessore è di soli 14,6 cm.

Va incassato in un muretto (bastano 16 cm) e poi ricoperto da un pannello di ispezione.

Si posiziona a fianco del wc (fino a 50 cm di distanza).

#3: Sanicompact 43 Silence

È uno dei tre wc con trituratore integrato (hai letto bene!).

sanitrit-assistenza
Ideale per creare un secondo bagno anche in spazi ristretti, perché il wc ha una profondità di soli 43 cm.

In orizzontale puoi coprire distanze fino a 30 metri, in verticale fino a 3 metri.

Progettato con la tecnologia SILENCE, è silenzioso e performante.

#4: Sanicompact Comfort Eco Silence

sanitrit-opinioni
In questo caso hai un wc sospeso in ceramica, sempre con trituratore integrato, compreso di sedile ammortizzato.

Come il modello precedente, in orizzontale copre distanze fino a 30 metri, in verticale fino a 3 metri.

#5: Sanicompact Luxe Silence

sanitrit-intasato
Cambia il design, per il resto ha le stesse caratteristiche dei modelli #3 e #4.

Tutti i modelli sono dotati di valvola clapet (molto importante, più avanti ti spiego la sua funzione).

Sanitrit: 5 Vantaggi che ti convinceranno ad installarlo immediatamente!

Parliamo dei vantaggi di questo trituratore.

Perché dovresti acquistare un Sanitrit?

#1: Un bagno dove vuoi

Il primo ottimo motivo è che (finalmente!) puoi realizzare il bagno che desideri, anche se molto distante dalla colonna di scarico del bagno attuale.

Un paio di esempi sono il bagno in camera da letto o il bagno nel ripostiglio. 

Assieme al progettista farai le valutazioni sulla fattibilità dell’operazione, in particolare sul percorso che seguiranno le tubature (è il principale nodo da sciogliere).

Buona notizia: le tubature possono scorrere anche a soffitto, nascoste in una controsoffittatura (magari coibentata con materiale fonoisolante).

#2: Anche in taverna

Con Sanitrit puoi realizzare un bagno in taverna.

sanitrit-vantaggi
La pompa dell’apparecchio spingerà in verticale i liquami, fino a raggiungere le tubature del piano superiore.

Arrivati al piano superiore, i residui percorreranno le tubature orizzontali (con adeguata pendenza).

#3: Design assicurato

Un apparecchio a vista (dietro al wc) potrebbe farti storcere il naso.

No problem: hai 3 alternative.

La prima è posizionare il Sanitrit in una nicchia ispezionabile e attigua al wc (distante massimo 50 centimetri).

La seconda è scegliere tra uno dei tre wc con trituratore integrato, visti nel precedente paragrafo.

La terza alternativa si chiama Sanidesign.

sanitrit-sanidesign
Sanidesign è una struttura autoportante, con all’interno trituratore e cassetta di risciacquo (puoi installare la maggior parte delle cassette presenti sul mercato, tipo GROHE).

Esistono 2 versioni, con differenti profondità:

◼︎ 26 cm. (per Sanitrit “classici);
◼︎ 16 cm (per trituratore di spessore ridotto, ovvero Sanislim);

I punti di forza di Sanidesign sono estetica ed eleganza.

La copertura di rivestimento è neutra (da piastrellare o dipingere), o nelle varianti bianco lucido e acciaio satinato.

trituratore-wc

Nota: Sanidesign è adatto esclusivamente a wc a terra.

#4: Divisione per ambienti

Non solo bagno.

L’azienda SFA produce trituratori specifici per diversi ambienti della casa.

Oltre al bagno, troverai trituratori per la lavanderia, la cucina e locali ad uso commerciale.

#5: Super Garanzia

I prodotti della linea “Up” godono di una SUPER-garanzia di 5 anni (anziché 2).

Come accedere alla garanzia?

Oltre ad aver acquistato un apparecchio “Up” da un rivenditore autorizzato, devi registrare il prodotto entro 90 giorni dall’acquisto.

Al termine della registrazione riceverai un certificato di garanzia supplementare, da esibire al centro Assistenza in caso di problemi (unito al documento di acquisto, scontrino o bolla di acquisto).

Ti basta seguire la procedura del sito dedicato .

Svantaggi del Sanitrit: intasamento, rumore, funzionamento…tutto quello che devi sapere!

In teoria siamo alle note dolenti, in realtà voglio rispondere alle domande più frequenti che ruotano attorno al trituratore wc.

#1: Intasamento Sanitrit

La parola che quasi certamente ti terrorizza si chiama “intasamento”.

Forse hai sentito o letto spiacevoli storie di allagamenti, e il pensiero di vivere quelle situazioni ti angoscia.

È il momento di parlarti della valvola clapet.

Tutti i Sanitrit sono dotati di questa valvola antirigurgito, che evita accensioni inopportune ed elimina ogni rischio di rigurgito di acqua nel wc.

Ricorda che i trituratori wc esistono da decenni, e i modelli attuali sono parecchio evoluti.

Se fossero davvero scadenti o “pericolosi”, non verrebbero consigliati da progettisti ed idraulici. 😉

Comunque, se vuoi un “plus” da aggiungere all’apparecchio, c’è Sanialarm.

È un pressostato da installare sopra il trituratore, ed ha il compito di avvertirti (come un piccolo allarme) in caso di malfunzionamenti.

Sanialarm: CLICCA QUI PER DISPONIBILITÀ E PREZZO

#2: Rumore Sanitrit

Un altro dubbio riguarda i rumori dell’apparecchio.

sanitrit-rumore
Ovviamente il trituratore-pompa fa rumore…ma è davvero minimo.

Inoltre puoi ridurre ulteriormente il rumore con un Sanitrit nascosto in una nicchia, oppure acquistando un wc-trituratore o un Sanidesign.

Ah, i trituratori dell’azienda SFA sono i più silenziosi del mercato.

#3: Funzionamento & Regole 

L’aspetto principale è che Sanitrit non funziona in assenza di corrente.

Un altro fondamentale punto riguarda le regole da rispettare per non danneggiare l’apparecchio.

MAI e poi MAI gettere cotton fioc, assorbenti, pannolini e pezzi di plastica nel wc. ✋🏻

Dovrebbe essere scontato, ma non sempre è così.

Se affitti un immobile dove è presente un trituratore wc, metti le cose in chiaro con gli inquilini (e magari appendi anche un avviso in bagno).

Si tratta di buon senso.

#4: Un Sanitrit per ciascun bagno!

Se intendi realizzare due nuovi bagni confinanti (da collegare alla colonna scarico del bagno principale), acquista due trituratori wc.

Mai utilizzare lo stesso Sanitrit per due locali!

Un apparecchio che serve contemporaneamente due bagni rischia di bloccarsi.

Inoltre, in caso di guasto, ti ritroveresti con due locali fuori uso.

Manutenzione del Sanitrit: ecco l’elisir di lunga vita del tuo trituratore wc!

Dopo aver speso dei soldini per l’apparecchio (tra poco vedrai quanti), la miglior cosa che puoi fare è acquistare l’anticalcare consigliato dall’azienda.

È un detergente specifico che dissolve sporco e depositi, che disinfetta e allunga la vita del Sanitrit (oltre a proteggere da odori).

Quando utilizzarlo?

Circa ogni 2 mesi. 📆

Come utilizzarlo?

La sera, prima di andare a dormire, stacca la spina del trituratore e aggiungi circa mezzo litro di prodotto nel wc.

Lascia agire per tutta la notte e al mattino attacca la corrente e tira lo sciacquone.

Fatto. 👍🏼

Anticalcare Sanitrit: CLICCA QUI PER DISPONIBILITÀ E PREZZO

Prezzo Sanitrit: quanto costa il trituratore ufficiale?

Il costo del Sanitrit varia in base al modello scelto.

sanitrit-dove-scarica
I prodotti ufficiali dell’azienda SFA (inventrice dell’apparecchio) hanno prezzi che variano da circa 500 € fino ad oltre 1.000 euro.

Su internet troverai trituratori a costi inferiori (anche a meno di 100 €) ma non hanno nulla a che fare con il vero Sanitrit.

Dove acquistare il Sanitrit?

Il mio consiglio è acquistare l’apparecchio presso uno dei rivenditori autorizzati.

Ne trovi in tutta la penisola, ti basta consultare il sito ufficiale (www.sanitrit.it).

Mi raccomando: chiedi consiglio al rivenditore, in base alle tue esigenze (perché i trituratori sono tanti).

Se vuoi risparmiare hai delle alternative.

Su internet puoi consultare:

◼︎ Mano Mano ;
◼︎ Amazon ;
◼︎ Ebay ;

Attenzione a 2 cose:

Innanzitutto alcuni dei venditori, su questi siti, potrebbero non essere quelli ufficiali SFA.

Risultato: non potrai accedere alla SUPER-garanzia (avrai comunque la garanzia di 2 anni).

Inoltre alcuni prodotti sono classificati come “Sanitrit”, MA guardando bene le informazioni sono prodotti di altre marche (i prodotti dei LINK qui sopra sono tutti dell’azienda SFA).

Decidi tu.

Ricapitolando: Sanitrit in poche parole

È un trituratore-pompa che ti consente di realizzare bagni anche in punti molto distanti dal bagno principale.

Il suo compito è sminuzzare residui organici e carta igienica, per poi trasportarli fino alla colonna di scarico.

Funziona a corrente elettrica, va installato dietro al water, in una nicchia nel muro, oppure è incorporato nel wc.

Tanti modelli a disposizione, a seconda dello scopo di utilizzo e delle tue necessità.

Hai almeno 5 ottimi motivi per installarlo, mentre più che di svantaggi parlerei di regole di utilizzo.

Non solo bagno: puoi utilizzarlo anche in lavanderia, cucina e locali commerciali.

L’azienda di riferimento è la SFA, che ha creato il primo trituratore nel 1958 (!).

Ultimi importanti consigli 

Se sei arrivato/a sin qui ti faccio i complimenti, la guida era impegnativa. 🤝

Tengo a specificare che questo NON è un articolo sponsorizzato dall’azienda.

Per quanto mi riguarda puoi comprare il trituratore che preferisci, dal produttore che preferisci.

Tuttavia, se dovessi acquistare uno di questi apparecchi, mi rivolgerei ad un rivenditore autorizzato Sanitrit.

Considerata l’importanza del prodotto, sceglierei il trituratore più conosciuto che offre un’interessante garanzia (5 anni su alcuni Sanitrit) e un’ottima assistenza su tutto il territorio nazionale.

Hai domande? Scrivi pure un commento qui sotto!

Ti chiedo un aiuto: ho impiegato molto tempo per scrivere la guida.

Puoi ripagare il mio lavoro iscrivendoti al mio canale Youtube e condividendo la guida con chi preferisci. 

Te ne sono grato. 🙏

A presto!
Lorenzo

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Bonus ristrutturazioni 2019: la guida più semplice e completa del web!

Devi ristrutturare casa? Ho buone notizie per te.

Anche quest’anno hanno rinnovato i bonus fiscali per chi esegue lavori di ristrutturazione.

C’è un problema: molte guide on-line sono noiose e “ingarbugliate”.

Rischi di non capirci nulla, mentre in realtà è piuttosto semplice.

Se leggerai questo articolo sarà semplice anche per te, perché hai tra le mani la guida sui bonus fiscali ristrutturazioni 2019 più semplice, completa ed utile che c’è in rete.

Oltre 1.500 persone l’hanno già vista in anteprima, trovando risposte ai loro dubbi.

Tutto merito di Massimiliano Allievi (e chi è?!).

Massimiliano Allievi è un commercialista che parla semplice e si fa capire.

Ecco perché ho chiesto il suo aiuto.

Ha messo assieme una SUPER-guida in cui racconta tutto quello che devi sapere per usufruire del bonus ristrutturazioni in questo 2019.

Premi play o leggi l’articolo:

Detrazioni fiscali ristrutturazioni 2019: che cosa comprendono?

Fino al 31/12/2019, puoi usufruire dei seguenti bonus:

◼︎ bonus ristrutturazioni (che vedrai nel dettaglio, tra poco);

◼︎ bonus mobili 

Pari al 50% della spesa sostenuta, fino ad un massimo di 10.000 euro.

Ti spetta solo se hai eseguito lavori di ristrutturazione PRIMA dell’acquisto dei mobili/grandi elettrodomestici.

◼︎ bonus risparmio energetico

Detrazione del 65% per tutti coloro che eseguono interventi di risparmio energetico.

Spesa massima di 100.000 euro, da dividere in 10 anni.

◼︎ bonus verde

Detrazione del 36% per la riqualificazione urbana da parte di privati e condomini.

Riguarda terrazzi, balconi, giardini e per chi finanzia lavori per il verde pubblico.

Bonus ristrutturazioni 2019: quanto puoi detrarre?

bonus-ristrutturazioni-2019

Fino al 31/12/2019 puoi usufruire di un bonus pari al 50% sulla spesa sostenuta (iva compresa) per lavori di ristrutturazione (fanno fede i bonifici effettuati).

Il limite massimo di spesa è di 96.000 euro per ogni unità immobiliare.

Facciamo un esempio.

Spesa sostenuta per ristrutturare casa: € 10.000 (diecimila).

Bonus: 50%

Quanto puoi detrarre? 

€ 10.000 x 50% = € 5.000 (cinquemila).

Questi 5.000 euro verranno detratti dall’Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche), nella tua dichiarazione dei redditi.

Attenzione: i 5.000 euro sono da ripartire in 10 rate annuali.

Ogni anno porti in detrazione 500 euro (5.000 euro “spalmati” in 10 anni).

Quali lavori sono inclusi nel bonus ristrutturazioni 2019?

bonus-ristrutturazioni-come-funziona
Ecco i lavori per i quali spetta l’agevolazione fiscale:

◼︎ manutenzione straordinaria;
◼︎ restauro e risanamento conservativo;
◼︎ ristrutturazione edilizia;

Sono esclusi i lavori di manutenzione ordinariaa meno che non facciano parte di un intervento più vasto di ristrutturazione.

Esempio: 

Il solo rifacimento della pavimentazione NON rientra nelle detrazioni.
Tuttavia, se il rifacimento è collegato alla sostituzione dell’impianto idraulico (tradotto: i tubi sotto il pavimento) allora puoi usufruire del bonus 50%.

Per quanto riguarda il dettaglio delle opere comprese nelle detrazioni, trovi l’elenco completo nella guida dell’Agenzia delle Entrate .

A chi spetta il bonus ristrutturazioni 2019?

Ha diritto al bonus chi ha sostenuto finanziariamente i lavori, quindi chi ha speso i soldi per i lavori di ristrutturazione (intestatario di bonifici e fatture).

A parte questo, devi rientrare in una di queste categorie:

◼︎ proprietario dell’immobile o nudo proprietario;
◼︎ titolare di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
◼︎ locatario (ovvero sei in affitto);
◼︎ comodatario;
◼︎ il familiare convivente* – anche non proprietario – che ha sostenuto le spese;
◼︎ il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge;
◼︎ il componente dell’unione civile;
◼︎ soci di cooperative divise e indivise;
◼︎ imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce;
◼︎ soggetti indicati nell’articolo 5 del Tuir, che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali;

*Il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado.

Come accedere al bonus ristrutturazioni 2019: 3 +1 documenti FONDAMENTALI

bonus-ristrutturazioni-edilizie

Finora abbiamo visto quanto puoi detrarre, la tipologia di interventi compresi nelle detrazioni e i soggetti a cui spettano le agevolazioni fiscali.

Per accedere ai bonus devi essere in possesso di 3 +1 documenti.

#1: La fattura

Ovvero il documento fiscale rilasciato dalla ditta/artigiano che esegue i lavori.

Che cosa scrivere nella fattura? (per stare tranquillo)

Chiedi di inserire i dati catastali dell’immobile sul quale hai eseguito i lavori (così da identificarlo senza alcun dubbio), e la tipologia di lavori eseguiti (manutenzione straordinaria, risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia).

#2: Il bonifico

Può essere bancario o postale, e deve riportare:

◼︎ causale del versamento;
◼︎ codice fiscale del soggetto che ha diritto alla detrazione;
◼︎ codice fiscale o partita iva di chi ha svolto i lavori;

Nell’immagine qui sotto puoi vedere il bonifico parlante che trovi anche nella guida dell’Agenzia delle Entrate.

bonus-ristrutturazioni-agenzia-entrate

Attenzione:

Se effetui un bonifico di 1.000 euro, la ditta/artigiano NON riceverà 1.000 euro (riceverà un importo inferiore).

Il motivo è che sui bonifici ristrutturazioni la banca applica una ritenuta, che non è altro che un anticipo di imposta.

La ditta/artigiano che esegue i lavori, nella propria dichiarazione dei redditi, inserirà questo credito di imposta e avrà diritto ad uno sconto sulle imposte da pagare.

#3: Comunicazione ENEA

Fino al 2018 questa comunicazione era obbligatoria solo per gli interventi di risparmio energetico (65%).

Dagli ultimi mesi del 2019 è stata ampliata anche ad alcuni interventi di ristrutturazione edilizia.

In base all’intervento, chiedi alla ditta (o al tuo commercialista) se sei obbligato a fornire o meno tale comunicazione.

#4: Dichiarazione dei redditi

È l’ultimo passaggio che chiude il cerchio.

Il tuo commercialista (o il CAF a cui ti rivolgi) inserirà le spese sostenute* (ti serviranno bonifici e fatture) nelle successive 10 dichiarazioni dei redditi.

*iva compresa

Gli interventi sul condominio usufruiscono del bonus ristrutturazioni 2019?

bonus-ristrutturazioni-casa

Si.

Le opere realizzate sulle parti comuni del condominio sono detraibili nella misura del 50%, in base alla quota millesimale di proprietà.

La seconda buona notizia è che rientrano nelle detrazioni anche i lavori di manutenzione ordinaria (come l’imbiancatura dell’interno scale).

Ad effettuare il bonifico è l’amministratore, che ti invierà una certificazione fiscale che riporta la quota parte dei lavori eseguiti sulle parti comuni.

Bonus ristrutturazioni 2019: cosa accade se vendi l’immobile?

La regola generale è che il bonus segue l’immobile.

Se vendi casa, il bonus andrà al nuovo proprietario.

Tuttavia, esiste un’eccezione alla regola.

Nell’atto di vendita (quindi il rogito notarile) puoi inserire una clausola in cui dichiari – in accordo con il compratore – che le detrazioni fiscali rimangono in capo a te.

Mi raccomando: dev’essere scritto nero su bianco.

E se perdi il lavoro? Perdi anche il bonus?

La risposta è “si”, il bonus è perso.

Non puoi chiedere un “rimborso” all’Agenzia delle Entrate, perché si tratta di una detrazione dall’imposta.

Se tu non hai imposta (IRPEF) perché non hai reddito, non hai nemmeno diritto alla detrazione.

Tuttavia, puoi cedere il tuo credito di imposta (ad una banca o all’imprenditore che ha eseguito i lavori).

In questi casi il consiglio è contattare un commercialista, ed insieme valutare a chi cederlo e con quale modalità.

Hai ancora dubbi e cerchi risposte?

Se qualche domanda ti ronza ancora per la testa, puoi chiedere direttamente a Massimiliano.

▶︎▶︎CLICCA QUI E FAI UNA DOMANDA A MASSIMILIANO ◀︎◀︎

Ti consiglio anche di dare un’occhiata al sito di Amico Commercialista e alla relativa pagina Facebook .

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A presto!
Lorenzo

L’articolo Bonus ristrutturazioni 2019: la guida più semplice e completa del web! proviene da Voglia di Ristrutturare .

Arredo bagno online: ecco 4 negozi dove troverai qualità ed occasioni 💰

Se cerchi siti di arredo bagno online, questa guida ti aiuterà parecchio.

Ti presenterò degli ottimi e-commerce italiani, dove acquistare arredamento e accessori per il bagno.

Non solo.

Vedrai i punti di forza di questi negozi online, utilizzati tutti i giorni da migliaia di persone.

Prima di tutto…

Arredo bagno online: 3 cose da controllare PRIMA di acquistare

I quattro portali che ho scelto sono molto conosciuti.

Nonostante questo, non è detto che sceglierai uno di questi.

Forse navigherai un pò e troverai un altro e-commerce.

In ogni caso, prima di procedere all’acquisto, ti consiglio di fare alcune verifiche.

Sono controlli che richiedono pochi minuti e rendono molto, perché ti permettono di fiutare solidità e serietà del sito su cui ti trovi.

Controllo #1: Recensioni

Perché acquistare da un negozio di arredo bagno online, piuttosto che da un altro?

Il primo requisito è la serietà del portale.

Per iniziare a misurarla, controlla le recensioni di chi ha già acquistato prima di te.

Nota: il 67% dei consumatori è influenzato dalle recensioni, durante il processo di acquisto.

Se il sito è solido troverai: 

◼︎ recensioni Facebook;
◼︎ recensioni di altra piattaforma certificata (esempio: Trustpilot);

Non fermarti qui.

Gli e-commerce più quotati, hanno anche dei riconoscimenti o altre certificazioni – tra poco vedrai degli esempi – che non faticherai a trovare (di solito sono in bella vista 🙂).

Quali recensioni non hanno molto senso?

Non ho mai preso seriamente le “recensioni” scritte da chi gestisce il sito.

Ecco un esempio:

“Ottimo servizio e consegna rapida!” – Mario M. ➡️➡️➡️ NON è di aiuto! 👎🏻

Passiamo al secondo controllo.

Controllo #2: Informazioni in chiaro

Informazioni.

Prima di sganciare un euro, controlla con chi hai a che fare.

Cosa cercare:

◼︎ dati aziendali (nome, sede, p.iva, telefono…);
◼︎ sezione “pagamenti”;
◼︎ sezione “garanzie”;
◼︎ sezione “spedizioni” (e condizioni di spedizione);
◼︎ sezione “FAQ” (domande frequenti);

Alcuni negozi di arredo bagno online sono davvero scrupolosi, e forniscono delle info sulle agevolazioni fiscali (iva al 4% o al 10%), e allegano copia dei modelli per richiederle. 

Se mancano le info, forse è il caso di passare ad un altro portale.

Controllo #3: L’assistenza 

Hai mai acquistato un prodotto che alla consegna si è rivelato difettoso?

Può succedere ma…cosa ha fatto il venditore?

Si è dileguato o si è attivato per aiutarti? (magari sostituendo il prodotto)

Ovviamente, prima di acquistare da un negozio di arredo bagno online, non puoi conoscere la qualità dell’assistenza.

Ma puoi intuirla. 😉

Cosa controllare:

◼︎ le recensioni (alcune fanno riferimento all’assistenza post-vendita);
◼︎ il diritto di recesso;

Occhio a questo punto: la sezione dedicata ai resi è fondamentale.

All’interno dovresti trovare i tempi consentiti per restituire il prodotto (minimo 10 giorni), le condizioni per ricorrere alla garanzia e il percorso da seguire.

◼︎ la chat in tempo reale;

La trovo molto utile, indipendentemente dal tipo di e-commerce.

Le chat on-line migliori sono quelle dove l’assistente risponde in tempo reale (alcune hanno l’operatore quasi sempre off-line…).

4 Portali di riferimento per l’arredo bagno online

È una mia personale “classifica”. 

Da qualcuno di questi portali ho acquistato personalmente, trovandomi bene.

Su altri ho indagato, come faccio con tutte le aziende e i servizi che presento sul blog e sul canale Youtube.

#1: Deghi Shop

arredo-bagno-online
Un’istituzione. 🏆

Ha vinto (per l’ennesima volta) il premio “Negozio Web dell’anno 2018-2019” (categoria “Mobili & Arredi”) superando anche il colosso IKEA.

La seconda buona notizia è che si tratta di una realtà italiana (Lecce, per la precisione).

Cosa offre questo negozio di arredo bagno online? (al di là del prestigioso curriculum!)

Innanzitutto, ha un’ampia sezione dedicata a tutti gli elementi bagno (sanitari, lavabo, docce, vasche, rubinetterie, mobili lavabo…), accessori bagno e locale lavanderia .

I prodotti sono multi marca e la ricerca è facile e intuitiva.

Ottime recensioni ed informazioni dettagliate su pagamento, diritto di recesso, agevolazioni fiscali.

Ah, c’è anche la chat (provata…funziona bene!).

Il sito: https://www.deghishop.it/

#2: KvStore – Kiamami Valentina

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Il primo sito di arredo bagno online dal quale ho acquistato.

Mi serviva un box doccia saloon, e non riuscivo a trovarlo da nessuna parte. 🤷🏻‍♂️

L’ho trovato da loro, e il prodotto è arrivato nei tempi previsti (imballato con cura).

L’offerta è vasta, e ci sono anche due sezioni dedicate all’idraulica (pilette, curve, sifoni…) e alle decorazioni (sgabelli in legno, scarpiere, colonne…).

Eccellenti recensioni ed informazioni importanti a portata di click.

Puoi pagare anche con contrassegno, e il negozio offre una garanzia soddisfatti o rimborsati di 30 giorni.

Sito: https://www.kvstore.it/

#3: Jo-Bagno

mobili-bagno-online-economici

Questo negozio di arredo bagno online ha sede nell’importante polo ceramico di Civita Castellana (VT), e molti dei brand proposti provengono da quella zona.

La gamma di offerte è ampia (mobili bagno, sanitari , vasche, docce…) e copre diverse fasce di prezzo.

Anche se hai un budget limitato, non faticherai a trovare ciò che cerchi.

Nella sezione “Utilità” (in alto, nel sito) troverai molte risposte relative a spedizione, metodi di pagamento, diritto di recesso e IVA agevolata.

Buona media recensioni.

Sito: https://www.jo-bagno.it/it/

#4: Bagno Expert

mobili-bagno-on-line-scontati

Ecco un altro interessante e-commerce per l’arredo bagno online.

Oltre alle sezioni dedicate agli elementi del bagno, ha anche quella riservata alla zona lavanderia e all’idraulica (cassette da incasso, trituratori, sistemi di fissaggio, sifoni…).

Le recensioni sono ottime, i clienti sottolineano soprattutto la disponibilità e la cortesia dell’assistenza clienti.

Le info importanti (che ormai conosci) sono dettagliate, e tra i vari sistemi di pagamento è previsto anche il contrassegno (ha un costo aggiuntivo di 13 €).

Sito: https://bagnoexpert.com/

What about Amazon? Perché non acquistare dal n° 1?

Amo Amazon e acquisto regolarmente dal sito…sono quasi certo che lo utilizzi anche tu. 🙂

Non mi sembra la piattaforma giusta per l’arredo bagno online.

Al momento non c’è una grande offerta e anche le recensioni scarseggiano.

Amazon è molto più rifornito sugli accessori bagno (ne trovi parecchi).

È tempo di arredare!

Ora conosci i 3 indispensabili segnali di serietà e solidità di un portale di arredo bagno online. 

Ti ho anche presentato 4 e-commerce di riferimento, tutti Made in Italy.

Sta a te decidere. 

Se questo articolo ti ha aiutato iscriviti al mio canale Youtube , dove troverai moltissime video-guide su arredo e ristrutturazione del bagno (e non solo…).

A presto!
Lorenzo

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Preventivi ristrutturazioni online: 5 motivi per NON contattare quei siti

Andiamo dritti al punto…

In questo articolo ti racconterò la mia opinione riguardo i siti dove puoi chiedere preventivi di ristrutturazione.

Negli ultimi anni sono spuntati come funghi, e tanti blog del settore “casa” li pubblicizzano e li consigliano ai lettori.

La domanda è: questi portali di preventivi sono davvero validi ed efficienti, oppure è meglio evitarli?

A questo ed altri quesiti risponderò nelle prossime righe…partiamo!

Preventivi ristrutturazioni online: come funzionano, quanto costano, cosa promettono?

preventivi-ristrutturazioni-online

Un tempo non esistevano, oggi hai l’imbarazzo della scelta.

Il “sistema” nasce negli Stati Uniti, dove questi intermediari arrivarono nei primi anni duemila.

Già: intermediari.

#1: Come funziona

Siti come “pincopallinopreventivi” (nome di fantasia) sono intermediari.

Ti mettono in contatto con alcune ditte, che pagano per avere il tuo nominativo.

Devi ristrutturare il bagno?

Lasci i tuoi dati e vieni contattato da ditte interessate a quel tipo di lavoro.

Quante ditte? In media da 3 a 5.

#2: Quanto costa?

Zero.

Non sei tu a pagare.

Il business sta in piedi grazie ad artigiani e ditte, che pagano i contatti di possibili clienti.

Precisazioni:

◼︎ ogni sito ha la sua tariffa;
◼︎ il tuo nominativo è acquistato da più ditte;

Per ipotesi, 5 ditte pagano per ottenere il tuo nome/numero.

◼︎ non hai obblighi;

Anche se ti contatteranno 5 ditte, non sei obbligato/a a scegliere una di queste.

#3: Promesse

Ecco delle frasi estrapolate da varie pubblicità (o direttamente dai siti):

preventivi-per-ristrutturazioni
Fin qui tutto chiaro?

Sembrerebbero dei validi servizi: gratuiti, rapidi e vantaggiosi.

Invece, a mio parere, hai almeno 5 motivi per evitarli.

Preventivi ristrutturazioni online: 5 Validi motivi per non contattare quei siti

La scelta del professionista/i è il primo importante step della ristrutturazione, sei d’accordo?

Contattando questi portali segui una procedura scorretta (è il mio parere, ovviamente).

Ti spiego che intendo, punto per punto.

#1: La ricerca del professionista spetta a te

Che si tratti di un bagno o di un appartamento, la ristrutturazione ti costerà migliaia di euro (e deve durare decenni).

Rifletti su investimento e aspettative riguardo il risultato.

Dovresti dedicare del tempo alla ricerca del professionista.

Non puoi delegarla ad un intermediario. 

Non si tratta di fare la spesa al supermercato, dove trovi prodotti che compri e ricompri da anni (e hai già testato).

Ristrutturare significa affidare soldi a persone che non conosci (magari in seguito ad un finanziamento).

Informati sull’intervento che ti interessa, poi controlla se nella tua zona c’è qualche professionista da contattare.

#2: Non cerchi uno specialista

Ipotesi: devi rifare il bagno .

Preferisci una ditta super-specializzata – che si occupa solo di bagni – oppure un tuttofare che fa qualsiasi cosa?

Io direi la prima.

Lo specialista gestisce continuamente i “soliti” problemi, e lavora nello stesso contesto.

Risultato: maggior efficienza e minor rischio (per te e il professionista).

Che c’entra con i siti di preventivi?

In quei portali, l’artigiano/ditta seleziona vari servizi da offrire.

Più ne seleziona, più nominativi può ricevere.

Per il rifacimento del tuo bagno, potrebbero contattarti 5 ditte “generaliste” che fanno un pò di tutto.

#3: Non risparmi tempo

Molte pubblicità utilizzano slogan di questo tipo:

◼︎ preventivi in 2 minuti;
◼︎ risparmia tempo;

Ricorda che parlerai con sconosciuti.

NON sai se sono specializzati o generalisti;
NON hai controllato il loro sito/pagina Facebook (se ne hanno uno/a);

Dovrai fare tutta una serie di domande, per evitare appuntamenti con persone che non possono aiutarti.

Il vero risparmio di tempo è nella fase di ricerca (che come detto spetta a te).

#4: Puntano su prezzi bassi

Oltre al risparmio di tempo, molti di questi portali garantiscono un risparmio di denaro.

Ecco degli esempi reali:

preventivi-ristrutturazioni
Azzardati è dir poco.

Come possono garantire preventivi più bassi?

Come possono assicurarti un risparmio garantito?

Come possono promettere risparmio di tempo e denaro?

È impossibile, anche perché…

#5: …non c’è selezione né controllo

Sono intermediari.

Non interferiscono nelle trattative tra te e le ditte, né sui preventivi.

Non hanno alcuna responsabilità (e lo specificano).

Qualsiasi artigiano/ditta (con regolare partita iva) può iscriversi e ricevere nominativi.

Il “controllo” è prossimo a zero, anche perché molti di questi portali hanno migliaia di ditte iscritte.

Siti di preventivi per ristrutturazioni: sono arrabbiato con loro?

facile-ristrutturare-recensioni
No.

A dire il vero potrei guadagnarci.

Finora ho ricevuto 6 proposte di collaborazione, alcune interessanti (dal punto di vista economico),

Le ho rifiutate perché non pubblicizzo dei servizi in cui non credo.

Il sistema non mi sembra vincente né per te né per l’artigiano/ditta.

Preventivi ristrutturazioni online: cosa dicono gli “altri”?

Fin qui hai sentito la mia campana.

Dai pure un’occhiata alle recensioni di clienti e ditte (per i portali che ne hanno, ovviamente).

Mi piacerebbe conoscere la tua opinione/esperienza (scrivi un commento qui sotto!).

Se invece hai domande, ti risponderò il prima possibile.

Ricorda che sul mio canale Youtube trovi le video-guide, e puoi anche iscriverti alla newsletter .

A presto!
Lorenzo

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Sanitari piccoli e salvaspazio: la soluzione perfetta per bagni minuscoli!

Questa guida ha tutto ciò che c’è sapere sui sanitari di piccole dimensioni.

Devi arredare un bagno dove lo spazio è inesistente? Hai fatto e disfatto progetti e sei punto a capo?

No problem.

Ti parlerò dei sanitari salva spazio e vuoterò il sacco su alcune dritte che ti aiuteranno a progettare il tuo piccolo locale (non importa se è lungo e stretto, quadrato…).

E c’è dell’altro.

Vedrai i prodotti di alcune aziende, così avrai un’idea di chi poter (eventualmente) contattare.

Partiamo!

Il tuo bagno chiede spazio? La scelta dei sanitari ha la precedenza

sanitari-piccoli-sospesi

Selezione dei sanitari e disposizione degli stessi sono una priorità.

Innanzitutto hai un vincolo: la posizione del wc.

Il water ha già un posto assegnato, perché deve rimanere nei pressi della colonna di scarico.

Il bidet, possibilmente, dovrebbe stare accanto al wc (oppure di fronte).

Nel primo caso hai un obbligo, nel secondo si tratta di buon senso (e comodità).

Se lo spazio è poco dovrai fare maggiore attenzione, sfruttando in modo intelligente la superficie a disposizione.

I sanitari piccoli ti aiuteranno, ma dovrai rispettare 2 importanti regole.

#1: Rispetta le distanze

È inutile acquistare sanitari salvaspazio, se non tieni conto delle distanze tra gli elementi .

Tutti gli arredi del bagno dovrebbero rispettare delle distanze minime (tra di loro e dalle pareti).

Dico “dovrebbero” perché a volte alcune ditte non ne tengono conto…quindi lo dico a te. 

Queste le distanze minime:

distanze-tra-sanitari
Ricorda anche che tutti gli apparecchi hanno bisogno di una distanza minima di 55 centimetri da una parete frontale, o da un altro sanitario posto frontalmente.

Non rispetti le distanze? Nessuno verrà a controllare. 🤷🏻‍♂️

Attenzione però: rischi di creare un ambiente scomodo, dove il passaggio è stretto e tortuoso. ❌

#2: Meno è meglio (less is more)

Più che una regola è una raccomandazione.

Ricevo molte mail, di persone che vogliono arredare il bagno senza rinunciare a nulla.

2 le richieste più frequenti:

◼︎ piatto doccia grande (1 mt. almeno);
◼︎ mobile lavabo largo e capiente;

Purtroppo, non è sempre possibile.

L‘arredo deve adeguarsi allo spazio a disposizione.

Preferisci un bagno armonioso e vivibile, oppure un locale inospitale?

Sanitari piccoli: caratteristiche e differenze da quelli tradizionali

Parliamo di larghezza e soprattutto profondità.

Molti sanitari standard, indicativamente, hanno una larghezza di 36/38 cm per una profondità di 55 cm.

I sanitari salva spazio compiono miracoli soprattutto in profondità.

Chi ricava un secondo bagno in casa (magari in camera o in un sottoscala), nove volte su dieci li utilizza.

C’è dell’altro, oltre al guadagno di centimetri.

3 Notevoli Vantaggi dei sanitari piccoli

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Con questo tipo di elementi non rinunci a nulla, perché sono all’altezza dei “colleghi” tradizionali.

Vantaggio #1: Tutte le tipologie

Sospeso o a terra poco importa, troverai sanitari di piccole dimensioni per entrambe le tipologie.

Non solo.

Alcune aziende producono wc con cassetta a zaino, sempre salva spazio (arrivi a circa 60 cm di profondità).

Un bel sospiro di sollievo, se non puoi installare una cassetta di scarico interna alla parete.

Ottimo.

Vantaggio #2: Tanti design, linee, forme

Sei incontentabile?

Non importa. 🙂

Da alcune foto hai già visto che puoi scegliere tra diversi design e linee (e colori).

Troverai sanitari ridotti dalle forme arrotondate o più “squadrati”.

E c’è un terzo punto di forza.

Vantaggio #3: Ampia scelta

Quasi tutte le aziende si sono adeguate (giustamente!) e l’offerta di sanitari salva spazio è ampia.

I produttori conoscono bene le esigenze dei clienti, e alcuni hanno studiato intere collezioni (lavabo, wc, bidet, vasca…) dedicate a chi ha poco spazio.

Ti presento alcune proposte.

Da chi acquistare i sanitari piccoli? 7 Collezioni per tutti i gusti

Grazie a questi modelli ti farai un’idea su cosa c’è in giro e quali sono le dimensioni.

#1: Fusion 48 by Hatria

sanitari-salvaspazio
Il nome svela qualcosa.

La profondità di questi wc e bidet è di soli 48 cm (larghezza 35 cm).

Forme contemporanee, disponibili in versione sospesa e a terra, si abbinano a tante collezioni di lavabi.

#2: Smile – Ceramica Cielo

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Molta attenzione a funzionalità e design, questa collezione ha un appeal giovane (come suggerisce il nome).

48 x 34 cm, vaso e bidet sono disponibili in molti toni (le “Terre di Cielo” dell’azienda), a terra o sospesi.

#3: Stone – Ceramica Globo

sanitari-ridotti
Scendiamo ancora: 45 centimetri di profondità (!) per 36 cm di larghezza.

La collezione Stone di Ceramica Globo propone due sanitari davvero compatti, con design molto pulito.

Ovviamente filo muro.

#4: Connect Space – Ideal Standard

sanitari-piccoli-economici
Ecco un’azienda che ha creato un’intera collezione salva spazio.

I sanitari della collezione Connect Space hanno una profondità di 48 cm (larghezza 36 cm) e puoi abbinarli agli altri elementi della collezione.

Sia in versione sospesa che a terra.

#5: D-Code Compact – Duravit

sanitari-piccoli
Anche l’azienda Duravit ha i suoi sanitari compatti.

La collezione è D-Code, nella versione Compact di wc e bidet sospesi (niente sanitari a terra).

Dimensioni: 48 x 35 cm.

#6: Forty 3 – Ceramica Globo

sanitari-piccolissimi
Chiedo ancora aiuto a questa realtà, perché hanno dei sanitari per casi davvero difficili.

Se non ti basta la loro proposta Stone, la collezione Forty 3 forse placherà la tua “fame”.

La profondità di wc e bidet è di soli 43 cm! 😯

Ben 12 cm in meno, rispetto ai classici elementi.

Tra l’altro i sanitari hanno anche una bella linea (li trovi in versione a terra o sospesi).

#7: Ego – Kerasan

sanitari-piccoli-dimensioni
L’ultima proposta si chiama Ego, dell’azienda Kerasan (polo ceramico di Civita Castellana – VT).

Ha una profondità di 46 cm per una larghezza di 36.

Se ti piacciono le linee “squadrate”, Ego potrebbe essere la risposta.

Sanitari piccoli: perché non ho parlato di prezzi?

Vorrei essere preciso.

A volte contatto delle aziende per avere dei prezzi, ma quando controllo in uno show-room o su qualche sito di arredo bagno i prezzi sono differenti.

Ti consiglio quindi di visitare ii siti delle aziende (sezione “rete vendita”), e di verificare il punto vendita più vicino a te.

Così controllerai (con i tuoi occhi) qual è la richiesta per ogni singolo pezzo.

A questo punto…

…dovresti avere le idee più chiare riguardo i sanitari piccoli.

Se hai ancora dei dubbi, dai un’occhiata alla mia guida su come arredare un bagno piccolissimo .

È un articolo step-by-step, che ti darà ottimi consigli per sistemare tutti gli elementi del locale.

Ricordati che puoi anche scrivermi, e ti aiuterò a progettare il bagno (per ora il servizio è gratuito).

Se questa guida ti ha aiutato, condividila con chi vuoi ed iscriviti al mio canale Youtube (rimarrai aggiornato sulle video-guide).

A presto!
Lorenzo

L’articolo Sanitari piccoli e salvaspazio: la soluzione perfetta per bagni minuscoli! proviene da Voglia di Ristrutturare .