Edilizia ed Energia: un rapporto sempre più intenso

Edilizia ed energia divengono settori sempre più legati per le stesse problematiche e tematiche che si vanno ad affrontare. In un’epoca di lotta agli sprechi e di consumo sostenibile, l’analisi di tale approccio risulta essenziale. Milioni di nuclei che hanno difficoltà ad acquistare un pacchetto minimo di beni e servizi energetici o che, per aver accesso a essi, deve distrarre una parte di reddito superiore a un valore “normale”. Un problema particolarmente sentito in tutto il continente e con un divario marcato fra Paesi dell’Europa nord-occidentale e Paesi dell’Europa sudorientale.

L’aumento della spesa energetica delle famiglie, in Europa, è evidente soprattutto tra quelle a basso reddito: +33 per cento tra il 2000 e il 2014.

A star meglio, sono i Paesi con una forte regolamentazione edilizia e un PIL pro capite più elevato. Ventiduesima nella graduatoria complessiva, comprendente anche la povertà energetica nei trasporti, l’Italia è diciannovesima nel Domestic energy poverty index, su ventotto stati dell’Unione Europea. Attualmente sono importante progetti di ristrutturazione edilizia. Fra le proposte più interessanti, spunta la possibilità di considerare sostegni specifici per interventi di efficienza e per l’installazione d’impianti a fonti rinnovabili in autoconsumo.

A tal proposito, l’efficienza energetica si ottiene mettendo in atto forme di intervento che includono miglioramenti tecnologici, ottimizzazione della gestione energetica e diversificazione dell’approvvigionamento di energia. L’efficienza energetica costituisce una componente essenziale della strategia energetica europea e nazionale, finalizzate a realizzare un’economia a basso consumo energetico, più sicura, più competitiva e più sostenibile. La riduzione delle emissioni di CO2 rappresenta un obiettivo prioritario sia per i Paesi avanzati, che per quelli in via di sviluppo.

Una maggiore efficienza energetica consente di utilizzare meno combustibili fossili e quindi di ridurre il livello delle emissioni di gas ad effetto serra, che che contribuiscono al surriscaldamento globale. Se si è proprietari della casa in cui si vive, è davvero importante considerare di generare la propria energia verde con un impianto fotovoltaicoeolicotermodinamico o altri fonti di energia rinnovabile.Tra i progetti che meritano attenzione vi è quello di Energia Italia, nato da un gruppo di persone giovani, preparate e decise a migliorare la qualità della vita per le proprie famiglie e per il proprio territorio.

Edilizia ed Energia possono davvero divenire un sinonimo di eco-sostenibilità, innovazione tecnologica e benessere sociale, comunitario ed individuale.

Approfondimento a cura di Domenico Letizia, gestore del Portale di informazione economica “Imprese del Sud“.

Edilizia, risparmio ed economia circolare

Edilizia, risparmio ed economia circolare: le nuove frontiere del settore.

Si deve fare spazio ad una nuova visione d’insieme sia nelle nuove costruzioni, ma anche nelle ristrutturazioni attraverso il riciclo di materiali, meglio ancora se naturali, per creare nuovi prodotti. Una ricerca condotta da Politecnico di Milano per Federlegno Arredo e Rilegno ha evidenziato che la filiera del recupero e riciclo del legno post consumo in Italia ha un impatto economico stimabile in circa 1,4 miliardi di euro e seimila posti di lavoro e permette di ridurre le emissioni nel consumo di quasi un milione di tonnellate di CO2. Conoscendo il costo ambientale dei prodotti che usiamo, ogni consumatore sarà portato a preferire quelli con una vita più lunga e questo porterebbe i produttori a progettare prodotti migliori in termini di costi e durata. La Commissione Europea proprio in questi giorni ha presentato al Parlamento UE un report sull’attuazione del piano d’azione per la circular economy, evidenziando che la circolarità ha creato nuove opportunità commerciali, ha dato origine a nuovi modelli commerciali e sviluppato nuovi mercati. Nel 2016, attività circolari come la riparazione, il riutilizzo o il riciclo hanno generato un valore aggiunto di quasi 147 miliardi di euro, a fronte d’investimenti per un valore di circa 17,5 miliardi di euro.

Approfondimento di Domenico Letizia, presidente dell’Istituto di Ricerca di Economia e Politica Internazionale (IREPI).