Innovazioni nell’edilizia tra sostenibilità e blue-economy

Nuove innovazioni tra la sostenibilità in edilizia e la blue-economy. Il futuro dell’edilizia e l’innovazione scientifica intravede nuove prospettive legate alle alghe per le costruzioni. Un’importante innovazione anche per le regioni del Mediterraneo. La scoperta di un’alga da usare in edilizia è avvenuta studiando le case di alghe marine di Læsø, in Danimarca.

In Danimarca, veniva usata per costruire i tetti delle case che poi venivano ricoperti di paglia. Queste tecniche col tempo caddero nell’oblio fino a quando Kathryn Larsen non l’ha riscoperta per sviluppare un pannello prefabbricato per tetti e facciate degli edifici. Un materiale fantastico per l’edilizia perché è naturalmente ignifugo, resistente alla putrefazione, a carbonio negativo e diventa completamente impermeabile dopo circa un anno. Inoltre vi cresce sopra naturalmente della vegetazione che crea fantastici tetti giardino e facciate verdi.

Læsø è un’isola del nord della Danimarca che conta poco più di 2 mila abitanti e che conserva un’antica tradizione vernacolare che attualmente sta rischiando di scomparire. Durante il medioevo Læsø era famosa per l’industria del sale che ha portato la presenza sull’isola di centinaia di forni e la necessità di utilizzare tutte le risorse di legna presenti nel territorio per alimentarli. Di conseguenza gli abitanti dell’isola si ritrovarono senza legno per costruire le loro case e dovettero trovare una soluzione per creare i loro rifugi. In questo modo nacquero le caratteristiche case con i tetti di alghe dell’isola di Læsø.

I pannelli di alghe sono realizzati usando solo acqua e tale tipologia di alghe, e cercando di ridurre al minimo l’uso di leganti anche se naturali, in modo da preservare la non tossicità del prodotto. Il materiale ottenuto è stato adoperato su pannelli di legno strutturati 10×10 cm. Il risultato è un pannello da costruzione resistente alla putrefazione, al fuoco, non tossico, isolante rispetto alla lana minerale e che può essere utilizzato per creare edifici carbon-negativi.

Kathryn Larsen spera che la sua ricerca possa essere d’ispirazione per le future costruzioni sostenibili. Abbracciare la qualità organica del materiale anziché costringerlo a conformarsi è la novità tecnologica che il futuro sembra intravedere. Innovazioni che guardiamo con estremo interesse e che riteniamo importanti da far conoscere ai nostri clienti, soprattutto per la nostra regione che è legata molto anche alle prospettive della blue-economy.

 

 

Il certificato di sussistenza dei requisiti per gli appaltatori

Novità per gli appaltatori e nella somministrazione del certificato di sussistenza. Il decreto legge del 26 ottobre 2019, n. 124 – convertito con modificazioni dalla Legge del 19 dicembre 2019 n. 157 – ha introdotto l’art. 17- bis che ha previsto una serie di adempimenti in tema di gare d’appalto a carico dei committenti, appaltatori e subappaltatori. In particolare, si fa riferimento agli appalti e subappalti relativi a una o più opere (o uno o più servizi) di  importo complessivo annuo superiore a 200.000 euro e caratterizzati da prevalente utilizzo di manodopera. 

A fornire ulteriori informazioni è il Think Tank “Imprese del Sud“, la norma prevede l’obbligo:

  • per il committente di richiedere all’impresa appaltatrice o affidataria e alle imprese subappaltatrici copia delle deleghe di pagamento relative al versamento delle ritenute trattenute dall’impresa appaltatrice ai lavoratori direttamente impiegati nell’esecuzione dell’opera o del servizio
  • per l’appaltatore o affidatario e le imprese subappaltatrici di trasmettere al committente (per le imprese subappaltatrici, anche all’appaltatore), entro i cinque giorni lavorativi successivi alla scadenza del versamento delle ritenute
    • i modelli F24 relativi al versamento delle ritenute
    • un elenco di tutti i lavoratori, identificati tramite codice fiscale, impiegati nel mese precedente direttamente nell’esecuzione di opere o servizi affidati dal committente, con il dettaglio delle ore di lavoro, dell’ammontare della retribuzione corrisposta e il dettaglio delle ritenute fiscali eseguite nel mese precedente nei confronti di ciascun lavoratore.

In alternativa, le imprese appaltatrici o affidatarie o subappaltatrici possono comunicare al committente, allegando il relativo certificato fornito dall’Agenzia delle Entrate, la sussistenza, nell’ultimo giorno del mese precedente a quello della scadenza prevista per il versamento delle ritenute, dei seguenti requisiti:

  • essere in attività da almeno tre anni e in regola con gli obblighi dichiarativi
  • aver eseguito, nel corso dei periodi d’imposta cui si riferiscono le dichiarazioni dei redditi presentate nell’ultimo triennio, complessivi versamenti registrati nel conto fiscale per un importo non inferiore al 10% dell’ammontare dei ricavi o dei compensi risultanti dalle dichiarazioni medesime
  • non avere iscrizioni a ruolo o accertamenti esecutivi o avvisi di addebito affidati agli agenti della riscossione relativi alle imposte sui redditi, all’imposta regionale sulle attività produttive, alle ritenute e ai contributi previdenziali per importi superiori ad euro 50.000, per i quali i termini di pagamento siano scaduti e siano ancora dovuti pagamenti o non avere provvedimenti di sospensione. Le disposizioni di cui al periodo precedente non si applicano per le somme oggetto di piani di rateazione per i quali non sia intervenuta decadenza.

Le imprese possono richiedere il certificato di sussistenza dei requisiti previsti dal comma 5 del citato art. 17-bis a un qualsiasi ufficio della Direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate territorialmente competente in base al proprio domicilio fiscale. I soggetti grandi contribuenti richiedono il certificato alla Direzione regionale competente.

Edilizia: le certezze per il rilancio

Per il rilancio delle costruzioni è necessaria una road map, che metta in relazione Regione, imprenditori e territori, che definisca sia le priorità di un settore che, nonostante le grande opportunità, non reagisce come dovrebbe, sia un nuovo approccio culturale in tema di pianificazione territoriale e urbanistica“, riporta il Think Tank “Imprese del Sud“. Il settore, infatti, tenta faticosamente di uscire dal lungo periodo di crisi, seppure con ritmi e valori ancora molto distanti da quelli che hanno preceduto il 2008. Il sistema dell’edilizia, non è una novità, soffre ancora soprattutto tra le piccole imprese. Le difficoltà del settore sono maggiormente visibili dalle due grandi isole: Sicilia e Sardegna.

Dall’elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, che ha analizzato i dati del terzo trimestre 2018 e paragonati con quelli dello stesso periodo del 2019, emerge come a livello generale vi sia stata  una crescita, seppure impalpabile, del settore; le realtà delle costruzioni in Sardegna erano 22.421 nel 2018 mentre nel 2019 sono arrivate a 22.440, crescendo in termini assoluti di 19 unità (+0,1%).

Al contrario, tra le imprese artigiane del comparto, ancora segno negativo: nel terzo trimestre 2018 erano 13.005 mentre nel 2019 sono crollate a 12.897, registrando una pesante contrazione di 108 unità (-1,7%). Negli anni il settore ha anche subito un cedimento verticale anche del valore aggiunto: tra il 2007 e il 2016 è calato del 27,7%, corrispondente a un mancato giro d’affari di 652 milioni di euro. Infatti, se nel 2007 era di 2 miliardi e 351milioni nel 2015 è passato a 1 miliardo e 657 milioni. Nel 2017 l’incidenza sul valore aggiunto delle Costruzioni sull’economia regionale della Sardegna è stata del 5,6%. Le analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna ricordano come le costruzioni interessino una percentuale molto importante della produzione dell’Isola, dell’occupazione e del PIL locale, superiore al 20%, se si tiene presente la filiera lunga che esso attiva coinvolgendo, inoltre, circa l’80% dei settori economici e la ricchezza che si genera ricade sullo stesso territorio isolano. Per Confartigianato Sardegna, infatti, investire e intervenire nelle costruzioni, significa città più competitive, efficienti, sostenibili e accessibili, mediante un uso consapevole del territorio e delle risorse, significa attività produttive ed economiche responsabili, è perciò il modo migliore per sostenere tutta l’economia regionale.

Dal Cilento una rivoluzione: la canapa per l’edilizia sostenibile

Interessanti novità giungono dai ricercatori ed esperti di bio-edilizia del Cilento. L’utilizzo della canapa nelle costruzioni è una tematica che nel corso degli anni sarà sempre oggetto di analisi e approfondimenti. Dal Cilento arrivano le novità più sostanziali.

Gli studi su questa pianta, che sono aumentati notevolmente negli ultimi anni sulla scia della legalizzazione della canapa light in diversi Paesi (novità che ha innegabilmente aumentato la visibilità su questo mondo), hanno sottolineato diversi vantaggi che è bene elencare.

Prima di tutto, ricordiamo stiamo parlando di una pianta molto semplice da coltivare – se vuoi conoscere i rudimenti di questo processo, puoi dare un’occhiata a Cbdmania, il blog più esaustivo sulla canapa – e resistente ai parassiti. In generale, la coltivazione della canapa rappresenta un’alternativa ecologica in quanto non richiede l’utilizzo di quantità eccessive di acqua.

Particolarmente resistente al fuoco, la canapa ha un altro pro non indifferente. Si tratta infatti di un materiale dalla forte efficacia antisismica. A dimostrare questa sua centralità nell’ambito dell’edilizia antisismica ci pensa la presenza in commercio di numerosi kit di pannelli realizzati in fibra di canapa e progettati ad hoc per resistere alla sollecitazione delle scosse di terremoto.

I vantaggi dell’utilizzo della canapa in edilizia, sono da trovarsi anche nella sua efficacia antibatterica. Questa pianta, perfetta per chi vuole contrastare la presenza in casa di muffe e insetti, è il punto di partenza per la creazione di mattoni bio contraddistinti da una forte resistenza. La loro creazione è frutto del contatto tra la silice presente nella canapa e la calce idratata. Per la bioedilizia è una rivoluzione anche in termini materiale e mercato di accessi.

L’utilizzo della canapa nel mondo edile potrebbe generare nuove prospettiche economiche e geopolitiche che potrebbero staccare il nostro paese dall’economia industriale e massiva, non sostenibile, di certe zone geografiche, coniugando edilizia ed agricoltura e generando nuove visioni sociali come stanno provando a fare nel contesto geografico del Cilento.

Pavimento in legno: cosa sapere prima di acquistarlo (Guida 2020)

pavimento in legno Mardeganpavimento in legno Mardegan

In questa guida scoprirai le informazioni essenziali sul pavimento in legno per interni.

Hai tra le mani un manuale, che contiene risposte alle principali domande sull’argomento “parquet”.

Vuoi arrivare preparato all’appuntamento in show-room? Parti da qui.

Il mondo dei pavimenti in legno è sconfinato. Era impossibile raccontare tutto in un solo articolo. Nelle prossime righe trovi gli aspetti basilari, di vitale importanza.

Partiamo!

Tipologie di pavimento in legno per interni

In commercio trovi due grandi famiglie: il parquet massello e il parquet prefinito

Qual è la differenza?

Pavimenti in legno massello

Composti da listelli in legno massiccio, con un unico blocco di legno nobile. Ciò significa che l’intero elemento è formato dalla specie legnosa scelta (esempio: il rovere).

Guarda com’è fatto in questo brevissimo video:

Il massello è il parquet tradizionale. Viene anche chiamato pavimento in legno grezzo, perché i listelli (non lavorati) sono rifiniti dopo la posa (in base alle tue esigenze).

Spessore e dimensioni degli elementi variano.

Parquet massello: 5 cose da sapere

Quali sono le caratteristiche basilari di questo pavimento?

#1: Durata

Il pavimento in legno massello ha una lunga vita. Potrai levigarlo molte volete, senza rovinare l’estetica degli elementi.

Facci caso: molti edifici storici hanno pavimenti in legno massello ancora belli e calpestabili.

#2: Pregio

Altro vantaggio riguarda il pregio, anche se per molte persone è poco rilevante. Il massello è riconosciuto come il parquet per eccellenza (quello vero), che un tempo rappresentava l’unica scelta possibile.

#3: Dimensioni

Terzo aspetto è legato alle dimensioni degli elementi.

Rispetto aI parquet prefinito, il massello ha lunghezza e larghezza ridotte

Tale caratteristica riguarda soprattutto la larghezza: per avere una buona stabilità ti consiglio un elemento di massimo 15 cm di larghezza* (con 2 cm di spessore).

*trovi larghezze maggiori, ti ho dato la mia opinione.

Se desideri grandi formati (in larghezza e lunghezza) meglio puntare sul prefinito.

#4: Posa

Il quarto aspetto interessa la posa, che richiede tempo e l’intervento di un parchettista esperto. Gli elementi sono incollati su magatelli o pannelli in legno (il lamparquet si incolla direttamente sul massetto).

#5: Costo

L’ultimo punto attiene al costo del prodotto.

Maggiore pregio (ovvero legno nobile) in alcuni casi significa maggiore costo rispetto al prefinito (a parità di formato!).

Segnalo che il costo del massello è anche legato alla posa, più laboriosa e riservata ai professionisti.

Giusto un dato statistico: la richiesta del pavimento massello è in calo. Negli ultimi anni molta domanda si è diretta verso il parquet prefinito.

Il motivo? Non è solo questione di prezzo…

Pavimento in legno prefinito

È il parquet pronto all’uso, che viene lavorato prima della posa.

Chiamato anche pavimento in legno stratificato o multistrato, perché l’elemento è composto da 2 o 3 strati di legno (accoppiati ed incollati).

Parquet prefinito: 2 cose da sapere

Qual è la differenza tra 2 e 3 strati?

#1: Struttura

Osserva l’immagine:

pavimento in legno prefinito 2 e 3 stratipavimento in legno prefinito 2 e 3 strati
sezioni di pavimenti in legno prefiniti

A destra abbiamo il 2 strati, formato da una parte superiore in legno nobile (l’essenza scelta) e un supporto (strato inferiore).

Il supporto è della stessa essenza dello strato superiore, oppure di essenza diversa e meno pregiata (esempio: la betulla).

A sinistra abbiamo il 3 strati.

In superficie trovi il legno nobile, la parte intermedia è di diversa essenza, lo strato inferiore (controbilanciatura) è della stessa essenza dello strato superiore e/o di caratteristiche simili (per contenere il prezzo).

#2: Altre caratteristiche

Il parquet prefinito è più stabile in presenza di riscaldamento a pavimento.

Il 2 strati nasce per la posa incollata, dove risulta più agevole (grazie alla sua flessibilità) e dove copia meglio eventuali imperfezioni del massetto.

NOTA: Alcune aziende garantiscono il 2 strati solo per la posa incollata.

Procediamo…

Differenza tra pavimento in legno e pavimento laminato

Spesso il pavimento laminato è inserito nella categoria parquet.

Tuttavia, per essere definito parquet, il pavimento in legno deve avere uno strato di legno nobile superficiale di almeno 2,5 mm.

Osserva la struttura del laminato:

Struttura del parquet laminatoStruttura del parquet laminato

In superficie abbiamo lo strato di usura (Overlay), appoggiato al decoro che riproduce l’essenza del legno.

L’anima della doga (HDF) è composta da fibre di legno e leganti resinosi.

Nel pavimento laminato manca il legno nobile, quindi il laminato NON è un parquet!

9 Vantaggi del pavimento in legno

Passiamo alle qualità del parquet, che lo rendono così amato e desiderato.

#1: Prodotto naturale

Il legno è un materiale vivo e naturale, gli ambienti con parquet trasmettono tranquillità e protezione.

In una parola? Accoglie.

Primo (ottimo) motivo per prediligere questo pavimento.

#2: Comfort

Camminare a piedi nudi sul parquet è piacevole e rilassante, sia in inverno che estate (è un ottimo isolante termico).

Anche i bimbi possono sgattaiolare tranquilli, senza il fastidioso contatto con materiali freddi. Lusso impensabile con pavimenti come grès e marmo.

#3: Durevole

Il parquet dura decenni (più di 100 anni, se massello). Potrai levigarlo molte volte, mantenendo il meraviglioso aspetto estetico.

#4: Personalizzabile

A questo argomento ho dedicato un capitolo a parte, nel quale scoprirai tutti gli aspetti da selezionare secondo i tuoi gusti.

#5: Niente fughe

L’assenza di fughe è importante per vari motivi. 

Innanzitutto avrai una superficie liscia, facile da pulire, senza sporco e batteri annidati tra le fughe (maggiore igiene).

Al contrario del grès, forse il pavimento più usato, che richiede una fuga minima di 2 mm.

#6: Antistatico

Resiste bene a macchie e polvere, soprattutto se parliamo del parquet verniciato.

#7: Pregio

È un pavimento desiderato, a volte influisce in modo positivo su valore e prezzo di vendita della casa (lo dico da ex agente immobiliare).

#8: Regola l’umidità

Il pavimento in legno è igroscopico, quindi assorbe l’umidità ambientale in eccesso.

Per certi aspetti tale proprietà è un vantaggio, perché il parquet regola l’umidità delle stanze. Per altri versi è uno svantaggio (nel prossimo capitolo scoprirai cosa intendo).

#9: Sostenibile

Il legno è riciclabile. Può essere recuperato ed utilizzato per altri progetti. Rispetto ad altri pavimenti la produzione richiede meno energia.

Ed ora i punti a sfavore…

4 Svantaggi del pavimento in legno

Finora hai conosciuto i meriti del materiale…ma in quanto a difetti? Vediamoli nel dettaglio ed iniziamo dal più celebre…

#1: Delicatezza

È un pavimento delicato. 

Per evitare graffi ed incisioni dovrai far attenzione a spostamento di mobili, cadute di oggetti pesanti (soprattutto spigolosi), tacchi a spillo e graffi di animali.

#2: Manutenzione

Richiede maggiori attenzioni e cure rispetto ai pavimenti ceramici, ma a differenza di quest’ultimi è rinnovabile nel tempo.

#3: Igroscopico

Il parquet teme il ristagno d’acqua.

Le gocce d’acqua vanno asciugate in fretta, e l’ambiente va arieggiato in modo corretto, così da mantenere il tasso ideale di umidità ambientale.

#4: Ossidazione

Guarda l’immagine, che riproduce due listoncini dello stesso parquet:

Listoncini pavimento in legno (quello a destra è ossidato)

Quello a destra è rimasto esposto alla luce naturale dell’ambiente, mentre quello a sinistra era coperto da un mobile.

Risultato? Il listoncino esposto alla luce ha cambiato colore, diventando più scuro.

Tale fenomeno si chiama ossidazione del legno, e riguarda soprattutto i pavimenti esotici.

Le zone esposte alla luce – col tempo – si abbronzano (a differenza di quelle coperte da tappeti e mobili).

In alcune essenze l’ossidazione è marcata (Iroko, Doussiè), con altre è ridotta (Rovere).

Ricorda: è un materiale vivo!

Negli svantaggi ho escluso il costo. C’è un motivo, ne parlo nel capitolo dedicato ai prezzi.

Ambienti: dove posare il pavimento in legno?

È adatto a quasi tutti gli ambienti della casa, ad uffici e attività commerciali.

Bellissimo in soggiorno, camere da letto, ingresso e mansarda e cucina*:

*in cucina, durante la cottura dei cibi, utilizza una cappa di aspirazione collegata con l’esterno.

Nonostante alcune credenze, il pavimento in legno è idoneo anche al bagno:

qui, oltre a selezionare un’essenza con buona resistenza all’umidità, dovrai mantenere il tasso di umidità interno ideale.

La taverna è il solo luogo dove sconsiglio il parquet. L’ambiente è difficile da arieggiare e spesso nascono problemi di umidità ascendente e/o condense.

Come personalizzare il parquet?

Nel capitolo dei vantaggi dicevo che il pavimento in legno è personalizzabile…cosa puoi scegliere?

La tipologia

Parlo delle due grandi famiglie: massello e prefinito.

Essenza

Ovvero il tipo di legno, la specie legnosa

Esistono parecchie essenze, con caratteristiche diverse, e da circa una decina d’anni la più richiesta è il rovere.

Non dimentichiamo che il parquet si abbina ad altri pavimenti (uno su tutti? Il grès).

Posa

Mi riferisco al tipo di posa: incollata, flottante o chiodata.

Incollata

pavimento in legno incollatopavimento in legno incollato

Grazie a specifiche colle, il pavimento è incollato sul massetto o sul pavimento esistente (purché pulito e privo di residui).

Ideale per pavimenti in legno massello, otterrai un parquet stabile, silenzioso al calpestio e senza giunti di dilatazione.

La posa incollata è laboriosa e richiede specifiche competenze: affidati ad un parchettista esperto.

Il suo compito – tra gli altri – è verificare lo stato del massetto (che dev’essere solido, compatto e planare). In mancanza di tali caratteristiche si interviene sul massetto, così da correggerlo.

Le verifiche non si fermano qui. Non entro nel tecnico, ma vista la delicatezza dell’operazione ti consiglio di contattare un professionista.

Flottante

Il pavimento poggia sul materassino isolante, che a sua volta poggia sul massetto o sul vecchio pavimento (il materassino riduce il rumore da riverbero e calpestio).

pavimento in legno flottante multistratopavimento in legno flottante multistrato
pavimento in legno flottante

Riservata a pavimenti di medi-grandi formati, prevede l’uso dei giunti di dilatazione (come il pavimento laminato e il pvc).

Rispetto al parquet incollato la posa è più semplice e rapida…ma non è detto che sia più economica! Ricorda che hai bisogno del materassino, quindi aggiungi un costo.

Chiodata

La chiodatura è la tecnica più antica, impegnativa e meno utilizzata.

Qui il pavimento si inchioda su listelli in legno (magatelli), fissati o affogati nel cemento, oppure su pannelli di legno.

Schemi di posa

I pavimenti in legno hanno disegni diversi, che nascono in base all’accostamento degli elementi. Tra i più noti e richiesti abbiamo la posa a tolda di nave, a cassero, a spina.

Formato

Ecco un aspetto decisivo, forse una delle prime cose a cui penserai al momento di scegliere il tuo pavimento in legno.

Mi riferisco alla dimensione del singolo elemento, che assieme a colore e finitura influisce parecchio sull’effetto finale.

Finitura-lavorazione

Di certo dedicherai tempo alla finitura di superficie (in altre parole: l’effetto estetico).

Nonostante la buona offerta, la maggioranza della richiesta si concentra su alcune di queste:

  • prelevigato (superficie liscia);
  • spazzolato (valorizza la fiammatura);
  • sabbiato (effetto vissuto);
  • segato;
  • anticato (molta lavorazione a mano);

Trattamento

Infine il trattamento, altro elemento di grande importanza. Ne hai tre a disposizione:

Parquet verniciato

pavimento in legno verniciatopavimento in legno verniciato
pavimento in legno verniciato

Molto apprezzato per la praticità. Resiste bene allo sporco e la pulizia è più semplice. 

Alcune moderne vernici all’acqua sono opache e poco filmanti, quindi l’aspetto finale è naturale (anziché lucido come i vecchi pavimenti in legno).

NOTA: le vernici a solvente sono poco utilizzate.

Parquet oliato

pavimento in legno oliatopavimento in legno oliato
pavimento in legno oliato

A differenza della vernice, l’olio penetra nelle fibre di legno donando un aspetto vivo e caldo. I pavimenti oliati richiedono una manutenzione accurata ed ordinaria.

Non hai tempo da dedicargli? Scegli il verniciato.

Parquet cerato

Ormai poco utilizzato, a causa della notevole manutenzione richiesta. 

Quanto costa un parquet?

Sento spesso dire “il parquet è caro”…ma rispetto a quali pavimenti? Sulla base di quali criteri?

Molti parametri influiscono sul costo finale del prodotto. I confronti con grès, marmo, laminato, pvc…dovrebbero fondarsi su parametri simili (formato elemento, qualità…).

Negli outlet della casa trovi parquet prefiniti con prezzo di partenza di € 20/mq, spesso non indicati per cucina e bagno e con spessori attorno ai 10 mm.

Il costo contenuto è adeguato alla qualità del prodotto, e l’unico modo per abbassare i prezzi è impoverire gli elementi.

Le aziende produttrici agiscono su:

  • spessore listello;
  • spessore legno nobile;
  • finitura;
  • parte posteriore;

Esempio: i parquet low-cost hanno il retro in legno povero (come il pioppo, che costa poco), anziché betulla o rovere.

La mia opinione?

Se devi scendere a troppi compromessi, così da contenere i costi, dirigi l’attenzione su altri pavimenti.

Un buon parquet – a mio avviso – ha un costo di partenza di circa € 50/mq, a cui aggiungere la posa (costo complessivo circa € 70/mq).

Perché proprio € 50/mq? 🤨

Con tale cifra dovresti trovi pavimenti in legno con discreto strato nobile e grande formato (il formato grande è molto richiesto).

Un costo indicativo che può salire fino ad oltre € 200/mq.

Comunque, considerato il pregio del parquet, dovresti puntare su prodotti di buona qualità.

Manutenzione ordinaria e pulizia del pavimento in legno

Niente Mocio né scope con frange e niente detergenti aggressivi.

Per la pulizia utilizza un panno in microfibra con detersivo neutro (specifico) diluito in acqua.

Il prodotto riservato ai pavimenti oliati è un detergente nutriente, che oltre a pulire il pavimento lo ravviva e scongiura la secchezza del parquet.

Evita i prodotti dei supermercati.

Perché scegliere un pavimento in legno?

Se cercavi l’argomento forse hai già deciso.

Chi ama il parquet – in genere – vuole solo conferme e “dritte”, quindi mi auguro di aver risposto ad eventuali dubbi.

A questo punto devi trovare un professionista specializzato, con una vera passione per il materiale. Cerca un rivenditore-posatore, così avrai un solo referente.

Ricorda: quando acquisti il pavimento controlla la scheda prodotto, che “racconta” il parquet (tipo di legno, provenienza, lavorazione, tipo vernice, dimensioni, manutenzione, smaltimento…).

Prima di salutarti voglio dirti 2 cose importanti.

La prima: questa guida nasce grazie al prezioso aiuto di Ferruccio Mattiello, titolare di EmmeDue Pavimenti (Cittadella – Padova).

Se abiti nella zona/provincia di Padova, rivolgiti a lui per l’acquisto del pavimento (oltre 40 anni di esperienza).

Seconda cosa: restiamo in contatto! 🤝

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Per le domande utilizza lo spazio commenti.

A presto!
Lorenzo

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Come trovare un’impresa edile per ristrutturare casa?

impresa edileimpresa edile

Cerchi una impresa edile per ristrutturare casa? In questa guida scoprirai come trovarne una.

Grazie al mio sistema otterrai contatti di ditte con buone/ottime recensioni, da interpellare per sopralluoghi e preventivi.

Non solo.

Lo stesso sistema permette di scovare altri professionisti del settore (geometri, parchettisti, interior designer…).

Bastano pochi minuti e uno smartphone.

Sei pronto?

Come trovare un’impresa edile per ristrutturare casa?

È difficile trovare una ditta quando non conosci nessuno.

Tuttavia hai almeno due strade da percorrere: il passaparola e la ricerca on-line (una non esclude l’altra).

#1 Il passaparola

Quando dovrai ristrutturare casa – ne sono certo – chiederai consiglio a parenti e/o amici, e forse otterrai numeri di ditte ed artigiani.

Prima di contattare quelle persone hai bisogno di alcune informazioni.

Lo dico perché a volte ci fidiamo sulla parola, magari per risparmiare tempo, ed evitiamo i controlli preliminari.

Qualcuno ti consiglia una ditta?

Chiedigli:

  • COME/DOVE l’ha conosciuta;
  • PERCHÈ raccomanda quella ditta?

Gli ha affidato dei lavori? Qual è stato il risultato?

Hai bisogno di prove, vale a dire conferme sulla serietà dell’impresa. Tali prove sono spesso disponibili sul web, quindi è necessaria una ricerca on-line.

Ricorda: senza prove procedi al buio e ti assumi un grande rischio.

#2 La ricerca on-line

La seconda strada è internet.

Grazie al web ottieni contatti di ditte con buone/ottime recensioni, pronte ad eseguire un sopralluogo sull’immobile.

Qui il discorso è ampio.

Ho quindi creato un sistema che permette di trovare almeno un professionista (per l’intervento di tuo interesse).

3 STEP per trovare un’impresa edile per ristrutturare casa

Il percorso è diviso in tre step da seguire alla lettera.

Step 1: Apri Google

Facciamo un esempio: devi ristrutturare il bagno .

Per prima cosa vai su Google e cerca “ristrutturazione bagno + città” oppure “rifacimento bagno + città” (parlo della città dove si trova il bagno).

Step 2: Risultati locali

Prendiamo come esempio Milano:

Elenco imprese per ristrutturare casaElenco imprese per ristrutturare casa

Tra i primi risultati trovi quasi sempre la mappa della zona selezionata, con i nomi delle ditte registrate (vedi foto sopra).

Per ciascun nominativo puoi visionare:

  • sede impresa;
  • telefono;
  • sito aziendale;
  • foto lavori (se presenti);
  • recensioni (con stelline di gradimento);

Le recensioni sono il primo importante segnale.

Come vedi la prima ditta ha 4 recensioni positive, la seconda 21, la terza 39 e l’ultima 9.

“Certo Lorenzo, ma potrebbero essere fasulle” 🤷🏻‍♂️

Tutte fasulle?  Difficile, ma non fermiamoci all’apparenza e procediamo con la scrematura dei contatti.

Scorri i risultati della mappa e segna i nominativi con buone recensioni. Seleziona massimo 3-4 ditte con una media recensioni alta (4 stelline a salire).

Mi raccomando: leggi le testimonianze e guarda le foto delle rispettive schede (alcune ditte le aggiornano con regolarità).

Fatto? Passa al terzo step.

Step 3: Approfondisci la ricerca

Adesso hai dei nominativi con le rispettive recensioni, ma ti servono ulteriori conferme (prove) sulla serietà delle ditte selezionate. 

Dove trovi le conferme?

  • sito aziendale;
  • pagina Facebook;

alcune ditte non hanno un sito e/o la pagina Facebook, ma controlla perché è importante.

Cosa cercare?

Altre recensioni di clienti soddisfatti.

Prendiamo l’esempio di Bagno No Problem, azienda che conosco bene e che purtroppo opera solo in Friuli Venezia-Giulia:

sul loro sito e nella pagina Facebook trovi una marea di recensioni (anche video).

Come riconosci una buona testimonianza? 🧐

Parliamo di ristrutturazioni, quindi gli aspetti di maggiore interesse riguardano:

  • rispetto tempi dei lavori;
  • rispetto prezzo del preventivo;
  • organizzazione team;
  • pulizia del lavoro;
  • risultato finale;

Una recensione attendibile riporta nome, cognome e foto del cliente. 

Fotografie lavori

Altra importante pagina è quella dei lavori eseguiti (realizzazioni/portfolio) spesso pubblicate su Facebook:

ovviamente – visto l’esempio – cercheremo foto di bagni, meglio se pubblicati negli ultimi mesi/settimane e con un confronto prima-dopo l’intervento. 

Pagina Chi Sono/Chi Siamo

Cercala.

A volte trovi la foto del titolare/team con la storia/descrizione dell’attività. 

Ahimè solo alcuni professionisti ci mettono la faccia, ma per mia esperienza è un piccolo segnale di serietà. 

E se non trovi né testimonianze né foto dei lavori?

Esistono due spiegazioni:

  • la ditta non cura l’immagine;
  • la ditta ha poco/nulla da mostrare;

Altro dato da controllare, di solito in basso alla “fine” del sito, sono i dati giuridici della ditta/professionista (denominazione, partita iva, sede…).

In mancanza delle informazioni viste sin qui, contattare le ditte diventa rischioso e la ristrutturazione parte (molto) male.
Sfrutta il mio sistema di ricerca. 😉
In 10 minuti troverai almeno due/tre professionisti da contattare (provare per credere)

Questo sistema di ricerca dell’impresa funziona dappertutto?

L’ho testato in varie province della Nazione, con buoni/ottimi risultati. Solo in alcune zone potresti ottenere poche risposte (esempio: le piccolissime province).

Se non trovi nemmeno una ditta – difficile ma possibile – allarga la ricerca alle province limitrofe o cambia la parola chiave.

Anziché “ristrutturazione bagno” prova con “ristrutturazioni + città” oppure “ristrutturazione appartamento + città”.

Non solo imprese edili

Lo stesso sistema funziona anche per trovare altri professionisti del settore.

Alcuni esempi:

  • rivenditori/posatori parquet;
  • geometri;
  • cartongessisti;
  • negozi di arredo bagno/casa;
  • etc…;

Gli step sono i medesimi già visti, non puoi sbagliare.

Metodo alternativo

Un metodo di ricerca alternativo esiste.

Potresti consultare i portali di preventivi on-line (ne esistono moltissimi).

Trova uno di questi portali, compila il modulo con i tuoi dati (nome, cognome, numero, tipo intervento…) e invia la richiesta.

Le ditte che pagano il servizio ricevono la richiesta e ti chiamano per un sopralluogo.

Tuttavia su questi portali sento opinioni contrastanti, quindi li valuterei come ultima spiaggia.

Conclusioni

Ora conosci il sistema con cui trovare imprese edili per ristrutturare casa.

Fai un test!

Trova i professionisti sulla mappa, seleziona quelli con le medie recensioni migliori, cerca prove riguardo la loro serietà/competenza e poi fissa appuntamenti per i sopralluoghi .

Hai domande? Scrivi un commento all’articolo.

Restiamo in contatto! 🤝

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A presto!
Lorenzo

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L’edilizia sostenibile diviene una Fiera

L’edilizia sostenibile diviene un momento di aggregazione per la scoperta delle migliori pratiche, una fiera sulla sostenibilità dell’edilizia.  La Fiera “Klimahouse 2020“, la fiera internazionale per l’efficienza energetica e il risanamento in edilizia, che apre i battenti mercoledì 22 gennaio per concludersi sabato 25 gennaio presso la  Fiera Bolzano. Un’enorme spazio espositivo di 25mila mq, che ospiterà più di 450 stand ed espositori.

Giunto alla sua quindicesima edizione, l’evento promosso da Fiera Bolzano è dedicato alle nuove frontiere dell’architettura e dell’edilizia sostenibile a livello internazionale.

Gli appuntamenti di quest’anno, oltre 150, avranno come filo conduttore la centralità dell’uomo negli spazi abitativi.

Una direzione, quella di Klimahouse, che punta a rendere l’abitare una materia non per soli tecnici ma sempre più estesa a ciascun individuo e che punta a un maggiore benessere psicofisico dato dall’impiego di elementi naturali, come ad esempio le soluzioni naturali, ecosostenibili e riciclabili per la bioedilizia  a base di calce e di sughero, che vengono presentate proprio in questa occasione.

«Innegabilmente questo nuovo approccio è influenzato dal dibattito sul cambiamento climatico e dall’esigenza attuale delle persone di riappropriarsi degli spazi che vivono e abitano quotidianamente», ha spiegato Claudio Corrarati, Vicepresidente di Fiera Bolzano.

Inoltre, guarda al pianeta salute, l’evento della giornata di chiusura di Klimahouse sabato 25 gennaio, il convegno Salute nell’edilizia edilizia per la salute,  il primo evento interprofessionale accreditato per i medici, infermieri, professioni sanitarie e per i professionisti dell’edilizia

Sempre il 25 gennaio debutta a Klimahouse 2020 HHH – HOME, HEALTH & HI-TECH, il primo format di contenuti pensato per parlare di salubrità indoor in un approccio nuovo, interdisciplinare, rivolto alla formazione continua delle professioni tecniche dell’edilizia (architetti, ingegneri, geometri e imprese) dei professionisti dell’ambito medico (medici, farmacisti, professioni sanitarie) e di chi si occupa di comunicare questi temi (giornalisti, blogger, autori).
HHH è uno stargate promosso dal partenariato di ricerca interuniversitaria CNT-Apps con la collaborazione di un gruppo di professionisti.

Tasse e agevolazioni: il nuovo quadro del 2020

Tasse e agevolazioni sembrano caratterizzare il nuovo quadro fiscale legato alle case e alle abitazioni.  La new entry dell’anno è rappresentata dal bonus facciate al 90% sui lavori, anche di manutenzione ordinaria, sulle facciate degli edifici. Devono trovarsi nelle zona ad alta densità abitativa (A e B dei piani regolatori) e riguardare le strutture opache (sono quindi esclusi infissi o grondaie).

La novità era già nota dallo scorso ottobre, ma adesso conosciamo con esattezza le regole ed i termini del nuovo bonus facciate.

Poi ci sono le proroghe nelle attuali misure della detrazione e tasse sulle ristrutturazioni al 50% fino a 96mila euro di spesa, dell’ecobonus al 65% per un tetto di spesa che varia a seconda dell’intervento, del bonus mobili al 50% fino a 10mila euro, del bonus verde al 36% fino a 5mila euro (questa misura è contenuta nel Milleproroghe).

La detrazione sul mutuo primo casa al 19% è l’unica che resta immutata, a prescindere dal reddito (negli altri casi, c’è una stretta per chi guadagna più di 120mila euro). E’ però necessario, anche nel caso del mutuo prima casa (come, dal 2020, per applicar tutte le altre detrazioni al 19%, che il pagamento avvenga con modalità tracciabili.

Se è in corso una procedura esecutiva sulla prima casa, il debitore può chiedere la rinegoziazione del mutuo oppure la surroga a una banca terza, il cui ricavato deve essere utilizzato per estinguere il mutuo in essere, con assistenza della garanzia del Fondo di garanzia per la prima casa.

Il debitore deve essere un consumatore (non un’impresa), il creditore una banca, il mutuo (di garanzia ipotecaria di primo grado) deve già essere rimborsata al 10%, il debito complessivo non sia superiore a 250mila euro. Sono previsti una serie di alti requisiti, precisamente descritti dalla norma, contenuta nell’articolo 41-bis del decreto fiscale.

L’obiettivo evidente di tale misura è quello di rilanciare la cura degli stabili; promuovere la riqualificazione del patrimonio edilizio; incentivare il risparmio energetico ed infine un obiettivo ancora più ambizioso è quello di dare un volto nuovo alle nostre città. Sono attesi effetti immediati nel settore edilizio nonché sul decoro architettonico degli edifici e delle città.

 

 

Cabina doccia per un totale relax

   Cabina doccia per un totale relax

La cabina doccia è un elemento essenziale nel nostro bagno: in essa è possibile prendersi cura del proprio corpo e rilassarsi alla fine di una dura giornata di lavoro.

Quello che si cerca è uno stile che renda gli spazi all’avanguardia ma allo stesso tempo anche intimi, originali e di grande comfort.

Il bagno è diventato la stanza del relax, in cui è importante sentirsi a proprio agio e per questo è indispensabile poter scegliere gli accessori e i materiali che si preferiscono, come importante è avere una vasta scelta di box doccia tra le quali poter selezionare quella che maggiormente sentiamo conforme al nostro momento di quiete.

Edil Posa di Longo Salvatore dispone di uno staff tecnico altamente specializzato che potrà auitarti in ogni fase di realizzazione del tuo lavoro dando la possibilità di poter combinare insieme praticità e benessere anche nei bagni con dimensioni più ridotte, potendo scegliere un box doccia idromassaggio che in un spazio minore regalano gli stessi benefici di una vasca che richiede una superficie più ampia.
In questi contesti un ruolo importante è giocato dall’illuminazione che è un fattore importante quando si parla di arredamento di spazi esigui, nei quali avere la giusta luminosità aiuta a dare la sensazione di maggior ampiezza,e può regalare delle ottime possibilità di miglioramento alla stanza non dovendo stravolgere la struttura del bagno.


La cromoterapia prende anche il nome di doccia emozionale e attualmente è possibile trovare questo sistema integrato all’interno dei soffioni delle docce di casa propria e nelle strutture stesse.
In questo modo il bagno diventa un luogo di vero e proprio relax, unendo al piacere dell’acqua quello della luce colorata: bianco, rosso, blu, verde, a seconda dello stato d’animo che si prova e della sensazione di cui si ha bisogno.

Arredare il bagno con un mosaico non solo permette di personalizzare e definire lo stile ma assicura sempre un tocco di eleganza.Il mosaico è un tipo di decoro molto antico composto da piccole mattonelle, diverse dalle comuni piastrelle di dimensioni più grandi, questi piccoli frammenti di maioliche applicati vicini consentono di creare disegni, immagini particolari o semplicemente di realizzare una zona di diverso colore.
La Edil Posa di Longo Salvatore è specializzata nella realizzazione di lavorazioni edili di altissima qualità, dispone dei migliori professionisti del settore con piastrellisti, muratori, carpentieri, falegnami, idraulici ed elettricisti.
Siamo in grado di eseguire qualsiasi tipo di lavoro dall’inizio alla fine sempre in maniera impeccabile.
Se avete dubbi su come scegliere il box doccia, non perdetevi i nostri consigli! Forma, dimensioni, tipologia di ante e materiali sono solo alcuni dei dettagli da verificare.  Il nostro Staff è a Vostra completa disposizione per preventivi, consulenze, sopralluoghi e quant’altro possa soddisfare le Vostre esigenze e necessità.
Non esitare a contattarci o richiedere un preventivo gratuito.

Il bio-mattone in canapa per il rispetto dell’ambiente

Ritorniamo ad occuparti del rapporto edilizia e ambiente. Negli ultimi tempi un dibattito interessante va intensificandosi attorno all’utilizzo della canapa per l’edilizia, attraverso la diffusione del bio-mattone. Secondo le stime del WWF, entro il 2030, la produzione di calcestruzzo potrebbe raggiungere l’ammontare di 5 miliardi di tonnellate l’anno. Il cemento è un materiale per niente ecologico. L’obiettivo del futuro è quello di costruire città più verdi ed ecologiche. Questo ha portato allo sviluppo della bioedilizia. Per bioedilizia si intende un modo di costruire o ristrutturare un edificio nel modo più ecologico possibile. Una costruzione deve essere eco-compatibile in tutte le fasi del suo ciclo di vita, dalla sua costruzione alla sua demolizione.

La bioedilizia tende a prediligere eco-materiali che provengono da fonti rinnovabili. Alcuni di questi materiali sono legno, paglia e mattoni che sono utilizzati sin dall’antichità. Materiali più innovativi sono il legno-cemento e la fibra di cellulosa.

Tra i materiali nuovi della bioedilizia, la canapa è uno dei più promettenti, duttili ed efficienti. Alcune tipologie di mattoni sono in grado di catturare le emissioni di anidride carbonica, rispettando al tempo stesso standard di isolamento termico e acustico. Sperimentazioni interessanti come il “biomattone” in materiale composito, ideale per un clima come il nostro, in grado di mantenere in casa nei periodi di grande caldo una temperatura media di 26 gradi, senza necessariamente ricorrere alla climatizzazione.

Oltre che utile all’ambiente, lo è anche in termini di risparmio energetico: la ricerca, infatti, ha evidenziato come la produzione di mattoni biosolidi richieda solo circa la metà dell’energia dei mattoni convenzionali. Oltre a essere più economici da produrre, i “mattoni ecologici” hanno anche una minore conducibilità termica, garantendo così agli edifici prestazioni ambientali più elevate.

I bio-mattoni sono prodotti in stampi a temperatura ambiente, senza quindi bisogno di consumare energia né produrre emissioni, quindi un approccio eco-sostenibile importante e da valorizzare.