Bonus casa 110%: la Guida dell’Agenzia delle Entrate

Il Superbonus fiscale è fra gli strumenti chiave studiati dalla politica, per rimettere in moto l’economia dopo il trauma del lockdown da Coronavirus. E’ quantomai necessario quindi che tutti siano messi in condizioni utilizzarlo, conoscendo bene con quali requisiti vi si accede, per quali tipi di interventi è possibile usufruirne, e soprattutto come funziona il meccanismo dell’opzione per lo sconto in fattura, o per la cessione del credito di imposta, quali rischi comporta l’operazione e a cosa si deve prestare attenzione. La presente guida ha lo scopo di rispondere alle domande più frequenti, dando atto dei primi chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate. Gli interventi coperti dal bonus si distinguono in “interventi trainanti” che sono necessari ed indispensabili per ottenere il beneficio fiscale al 110%, ed “interventi trainati” che beneficiano della detrazione solo se compiuti in abbinamento ai primi.

Non c’è più la distinzione tra prima e seconda casa che si trovava nel testo originario del decreto legge, pertanto sono compresi nell’agevolazione anche gli interventi sulle seconde case. Non occorre essere proprietari dell’edificio oggetto dell’intervento, infatti possono beneficiare dell’agevolazione fiscale anche: i titolari di diritto reale di godimento (usufrutto, uso e abitazione), i nudi proprietari, i detentori con contratto di locazione o comodato regolarmente registrato, purché muniti del consenso all’esecuzione dei lavori da parte sia del proprietario che dei familiari del possessore o detentore. Per i lavori effettuati sulle parti comuni di un condominio nel quale si trovino esercenti attività di impresa o arte o professione, anche questi ultimi soggetti potranno beneficiare della agevolazione fiscale.

Altra importante modifica approvata, riguarda l’estensione del Superbonus 110% agli IACP fino a giugno 2022 in modo da agevolare l’edilizia popolare, e agli interventi di allaccio ai sistemi di teleriscaldamento efficiente nei comuni montani nonché alle Organizzazioni non lucrative di utilità sociale, alle organizzazioni di volontariato, alle associazioni sportive dilettantistiche per gli spogliatoi e a quelle di promozione sociale. Le modifiche approvate ampliano di fatto la platea di beneficiari.

Innovazioni nell’edilizia tra sostenibilità e blue-economy

Nuove innovazioni tra la sostenibilità in edilizia e la blue-economy. Il futuro dell’edilizia e l’innovazione scientifica intravede nuove prospettive legate alle alghe per le costruzioni. Un’importante innovazione anche per le regioni del Mediterraneo. La scoperta di un’alga da usare in edilizia è avvenuta studiando le case di alghe marine di Læsø, in Danimarca.

In Danimarca, veniva usata per costruire i tetti delle case che poi venivano ricoperti di paglia. Queste tecniche col tempo caddero nell’oblio fino a quando Kathryn Larsen non l’ha riscoperta per sviluppare un pannello prefabbricato per tetti e facciate degli edifici. Un materiale fantastico per l’edilizia perché è naturalmente ignifugo, resistente alla putrefazione, a carbonio negativo e diventa completamente impermeabile dopo circa un anno. Inoltre vi cresce sopra naturalmente della vegetazione che crea fantastici tetti giardino e facciate verdi.

Læsø è un’isola del nord della Danimarca che conta poco più di 2 mila abitanti e che conserva un’antica tradizione vernacolare che attualmente sta rischiando di scomparire. Durante il medioevo Læsø era famosa per l’industria del sale che ha portato la presenza sull’isola di centinaia di forni e la necessità di utilizzare tutte le risorse di legna presenti nel territorio per alimentarli. Di conseguenza gli abitanti dell’isola si ritrovarono senza legno per costruire le loro case e dovettero trovare una soluzione per creare i loro rifugi. In questo modo nacquero le caratteristiche case con i tetti di alghe dell’isola di Læsø.

I pannelli di alghe sono realizzati usando solo acqua e tale tipologia di alghe, e cercando di ridurre al minimo l’uso di leganti anche se naturali, in modo da preservare la non tossicità del prodotto. Il materiale ottenuto è stato adoperato su pannelli di legno strutturati 10×10 cm. Il risultato è un pannello da costruzione resistente alla putrefazione, al fuoco, non tossico, isolante rispetto alla lana minerale e che può essere utilizzato per creare edifici carbon-negativi.

Kathryn Larsen spera che la sua ricerca possa essere d’ispirazione per le future costruzioni sostenibili. Abbracciare la qualità organica del materiale anziché costringerlo a conformarsi è la novità tecnologica che il futuro sembra intravedere. Innovazioni che guardiamo con estremo interesse e che riteniamo importanti da far conoscere ai nostri clienti, soprattutto per la nostra regione che è legata molto anche alle prospettive della blue-economy.

 

 

Edilizia: le certezze per il rilancio

Per il rilancio delle costruzioni è necessaria una road map, che metta in relazione Regione, imprenditori e territori, che definisca sia le priorità di un settore che, nonostante le grande opportunità, non reagisce come dovrebbe, sia un nuovo approccio culturale in tema di pianificazione territoriale e urbanistica“, riporta il Think Tank “Imprese del Sud“. Il settore, infatti, tenta faticosamente di uscire dal lungo periodo di crisi, seppure con ritmi e valori ancora molto distanti da quelli che hanno preceduto il 2008. Il sistema dell’edilizia, non è una novità, soffre ancora soprattutto tra le piccole imprese. Le difficoltà del settore sono maggiormente visibili dalle due grandi isole: Sicilia e Sardegna.

Dall’elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, che ha analizzato i dati del terzo trimestre 2018 e paragonati con quelli dello stesso periodo del 2019, emerge come a livello generale vi sia stata  una crescita, seppure impalpabile, del settore; le realtà delle costruzioni in Sardegna erano 22.421 nel 2018 mentre nel 2019 sono arrivate a 22.440, crescendo in termini assoluti di 19 unità (+0,1%).

Al contrario, tra le imprese artigiane del comparto, ancora segno negativo: nel terzo trimestre 2018 erano 13.005 mentre nel 2019 sono crollate a 12.897, registrando una pesante contrazione di 108 unità (-1,7%). Negli anni il settore ha anche subito un cedimento verticale anche del valore aggiunto: tra il 2007 e il 2016 è calato del 27,7%, corrispondente a un mancato giro d’affari di 652 milioni di euro. Infatti, se nel 2007 era di 2 miliardi e 351milioni nel 2015 è passato a 1 miliardo e 657 milioni. Nel 2017 l’incidenza sul valore aggiunto delle Costruzioni sull’economia regionale della Sardegna è stata del 5,6%. Le analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna ricordano come le costruzioni interessino una percentuale molto importante della produzione dell’Isola, dell’occupazione e del PIL locale, superiore al 20%, se si tiene presente la filiera lunga che esso attiva coinvolgendo, inoltre, circa l’80% dei settori economici e la ricchezza che si genera ricade sullo stesso territorio isolano. Per Confartigianato Sardegna, infatti, investire e intervenire nelle costruzioni, significa città più competitive, efficienti, sostenibili e accessibili, mediante un uso consapevole del territorio e delle risorse, significa attività produttive ed economiche responsabili, è perciò il modo migliore per sostenere tutta l’economia regionale.

Dal Cilento una rivoluzione: la canapa per l’edilizia sostenibile

Interessanti novità giungono dai ricercatori ed esperti di bio-edilizia del Cilento. L’utilizzo della canapa nelle costruzioni è una tematica che nel corso degli anni sarà sempre oggetto di analisi e approfondimenti. Dal Cilento arrivano le novità più sostanziali.

Gli studi su questa pianta, che sono aumentati notevolmente negli ultimi anni sulla scia della legalizzazione della canapa light in diversi Paesi (novità che ha innegabilmente aumentato la visibilità su questo mondo), hanno sottolineato diversi vantaggi che è bene elencare.

Prima di tutto, ricordiamo stiamo parlando di una pianta molto semplice da coltivare – se vuoi conoscere i rudimenti di questo processo, puoi dare un’occhiata a Cbdmania, il blog più esaustivo sulla canapa – e resistente ai parassiti. In generale, la coltivazione della canapa rappresenta un’alternativa ecologica in quanto non richiede l’utilizzo di quantità eccessive di acqua.

Particolarmente resistente al fuoco, la canapa ha un altro pro non indifferente. Si tratta infatti di un materiale dalla forte efficacia antisismica. A dimostrare questa sua centralità nell’ambito dell’edilizia antisismica ci pensa la presenza in commercio di numerosi kit di pannelli realizzati in fibra di canapa e progettati ad hoc per resistere alla sollecitazione delle scosse di terremoto.

I vantaggi dell’utilizzo della canapa in edilizia, sono da trovarsi anche nella sua efficacia antibatterica. Questa pianta, perfetta per chi vuole contrastare la presenza in casa di muffe e insetti, è il punto di partenza per la creazione di mattoni bio contraddistinti da una forte resistenza. La loro creazione è frutto del contatto tra la silice presente nella canapa e la calce idratata. Per la bioedilizia è una rivoluzione anche in termini materiale e mercato di accessi.

L’utilizzo della canapa nel mondo edile potrebbe generare nuove prospettiche economiche e geopolitiche che potrebbero staccare il nostro paese dall’economia industriale e massiva, non sostenibile, di certe zone geografiche, coniugando edilizia ed agricoltura e generando nuove visioni sociali come stanno provando a fare nel contesto geografico del Cilento.

Tasse e agevolazioni: il nuovo quadro del 2020

Tasse e agevolazioni sembrano caratterizzare il nuovo quadro fiscale legato alle case e alle abitazioni.  La new entry dell’anno è rappresentata dal bonus facciate al 90% sui lavori, anche di manutenzione ordinaria, sulle facciate degli edifici. Devono trovarsi nelle zona ad alta densità abitativa (A e B dei piani regolatori) e riguardare le strutture opache (sono quindi esclusi infissi o grondaie).

La novità era già nota dallo scorso ottobre, ma adesso conosciamo con esattezza le regole ed i termini del nuovo bonus facciate.

Poi ci sono le proroghe nelle attuali misure della detrazione e tasse sulle ristrutturazioni al 50% fino a 96mila euro di spesa, dell’ecobonus al 65% per un tetto di spesa che varia a seconda dell’intervento, del bonus mobili al 50% fino a 10mila euro, del bonus verde al 36% fino a 5mila euro (questa misura è contenuta nel Milleproroghe).

La detrazione sul mutuo primo casa al 19% è l’unica che resta immutata, a prescindere dal reddito (negli altri casi, c’è una stretta per chi guadagna più di 120mila euro). E’ però necessario, anche nel caso del mutuo prima casa (come, dal 2020, per applicar tutte le altre detrazioni al 19%, che il pagamento avvenga con modalità tracciabili.

Se è in corso una procedura esecutiva sulla prima casa, il debitore può chiedere la rinegoziazione del mutuo oppure la surroga a una banca terza, il cui ricavato deve essere utilizzato per estinguere il mutuo in essere, con assistenza della garanzia del Fondo di garanzia per la prima casa.

Il debitore deve essere un consumatore (non un’impresa), il creditore una banca, il mutuo (di garanzia ipotecaria di primo grado) deve già essere rimborsata al 10%, il debito complessivo non sia superiore a 250mila euro. Sono previsti una serie di alti requisiti, precisamente descritti dalla norma, contenuta nell’articolo 41-bis del decreto fiscale.

L’obiettivo evidente di tale misura è quello di rilanciare la cura degli stabili; promuovere la riqualificazione del patrimonio edilizio; incentivare il risparmio energetico ed infine un obiettivo ancora più ambizioso è quello di dare un volto nuovo alle nostre città. Sono attesi effetti immediati nel settore edilizio nonché sul decoro architettonico degli edifici e delle città.

 

 

Bonus casa 2020: le novità

Ultime novità prima della fine dell’anno per quanto riguarda il pacchetto legislativo di bonus per le case. Per poter sfruttare già dall’anno prossimo la detrazione per i lavori in casa, le spese vanno saldate entro il 31 dicembre. Solo così nel modello 730 o Redditi 2020 si potrà scontare dall’Irpef la prima delle rate in cui è divisa l’agevolazione. Come riportato da “Il Sole 24 Ore“, ai fini della detrazione, infatti, vale la data di pagamento.

E non importa che questo si riferisca al totale dei costi: si può cominciare a detrarre anche un versamento parziale, la cifra pagata in acconto.

Ci sono poi altri motivi che inducono a pianificare le opere. Uno di questi è senz’altro la (solita) incognita di fine anno sulla sorte dei bonus: dal recupero edilizio al risparmio energetico, dagli arredi ai giardini. Cosa sarà prorogato e cosa verrà modificato con la manovra? In attesa di vedere il testo di legge definitivo, una novità sembra comunque certa: l’arrivo del bonus facciate, che sta spingendo molti a programmare lavori di rifacimento dell’involucro del proprio edificio.

Il bonus facciate 2020 consiste nella detrazione del 90% delle spese sostenute per la ristrutturazione delle facciate esterne dei condomini.

La proposta avanzata da Dario Franceschini, Ministro dei Beni Culturali, è di ispirazione francese: si rifà alla Legge Malraux, proposta dallo scrittore e politico francese André Malraux e approvata nel 1962.

Il bonus facciate sarà disponibile solo per un anno, quindi si potranno detrarre i costi delle spese effettuate solo nel 2020. Come ribadito, non sono previsti limiti di spesa o di reddito per i contribuenti per accedere all’agevolazione.

Edilizia pubblica: opportunità in Calabria

Novità provengono dal mondo dell’edilizia popolare in Calabria. Più di 11 milioni di euro del Decreto Reggio saranno destinati al settore dell’edilizia residenziale pubblica per l’ampliamento del patrimonio di alloggi comunali destinati dall’Amministrazione alle famiglie più bisognose.
La proposta, già approvata dalla Giunta comunale, è stata licenziata dalla Commissione Bilancio.  A darne notizia è stato lo stesso presidente della Commissione che al temine della seduta, alla quale erano anche presenti i rappresentanti di alcune associazioni cittadine, ha ringraziato tutti i componenti dell’organismo consiliare per lo spirito costruttivo con il quale si sono approcciati al provvedimentoUn provvedimento importante per gli addetti al settore e che vuole ridare fiato e speranze e a tutti i cittadini che necessitano di un abitazione ma che non hanno gli strumenti e le capacità economiche per possedere una casa.

Una fase nuova che consente di dare risposte maggiori ai cittadini che giustamente rivendicano i loro diritti, senza dimenticare le nuove opportunità economiche per tutte quelle ditte e imprese del settore edile interessate alla progettualità inaugurata in Calabria.  Undici milioni di euro, provenienti del bacino del Decreto Reggio, saranno quindi destinati a questo scopo: un segnale molto chiaro di quelle che sono le priorità di un’Amministrazione che ha dimostrato con i fatti di voler stare affianco ai più deboli.

Più di 11 milioni di euro del Decreto Reggio saranno destinati al settore dell’edilizia residenziale pubblica per l’ampliamento del patrimonio di alloggi comunali destinati alle famiglie più bisognose.

La partita del futuro dell’edilizia è green

La vera partita del futuro dell’edilizia è sempre più legata alla visione “green”. La vera partita si gioca sulla rigenerazione del parco immobiliare italiano, che consta di oltre 12 milioni di edifici, il 65% dei quali realizzato precedentemente al 1976, anno della prima legge che introduceva criteri per il risparmio energetico.

L’Italia è tra i paesi che deve rispettare i vincoli internazionali e centrare gli obiettivi 2050. Per riuscire nell’impresa la necessità è quella di contare su un patrimonio edilizio a consumo zero quasi di energia.

Uno dei possibili interventi per raggiungere tali risultati passa da un nuovo modo di concepire la progettazione e l’intervento edilizio, possibile per esempio attraverso un modello di deep retrofit.

Ideato nei Paesi Bassi con un certo profitto eco-sostenibile, l’idea meriterebbe attenzione anche nella nostra Penisola e in particolare in regioni problematiche coma la Sicilia.

Un processo che non va solo a rigenerare profondamente l’edificio, mediante anche l’integrazione tecnologica, ma interessa anche una maggior consapevolezza dei residenti in modo che tutto il sistema, statico e dinamico, partecipino al raggiungimento di determinati obiettivi. Sarebbe davvero un ottimo strumento anche per riuscire a raggiungere i target fissati al 2050 in termini di decarbonizzazione.

L’industria incontra così il settore edilizio: immaginiamoci le sinergie che possono nascere e che beneficerebbe in particolare il social housing, un bacino su cui lavorare più facilmente e che potrebbe costituire il volano per far avviare questo grande mercato e opportunità.

Lavorare su progetti che permettono di monitorare costantemente i consumi reali è fondamentale.

Poter misurare gli effettivi consumi, contare su indicatori precisi e operare efficacemente e tempestivamente diventa imprescindibile per un vero cambiamento.

Sarebbe auspicabile contare su una banca dati dei consumi reali mediante cui elaborare una strategia efficace nella riduzione dei consumi, non solo negli edifici energivori, ma anche in quelli NZEB.

L’edilizia del futuro sarà sempre più legata a modelli green e in questo caso resta essenziale e fondamentale concepire e sostenere la ricerca scientifica e tecnologica.

Analisi di Domenico Letizia.

Utilizzare bene i finanziamenti per il contrasto al dissesto idrogeologico

Utilizzare bene i finanziamenti per il contrasto al dissesto idrogeologico

Le Regioni potranno contare su 2,6 miliardi di euro per investimenti strutturali e infrastrutturali urgenti per la mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico e l’aumento del livello di resilienza di abitazioni e strutture commerciali e produttive colpite dagli eventi calamitosi.Per le prestazioni tecniche (progettazione, direzione lavori, etc.) la relativa spesa, comprensiva degli oneri riflessi (cassa previdenziale e IVA), è ammissibile a finanziamento nel limite del 10% dell’importo, al netto dell’aliquota I.V.A. di legge, dei lavori di ripristino degli immobili di cui alla perizia asseverata. I commissari regionali dovranno definire, con propri provvedimenti, le procedure di raccolta, istruttoria e successiva liquidazione dei finanziamenti, anche mediante la predisposizione di appositi moduli di domanda di finanziamento e di perizia asseverata, dandone pubblico avviso, entro trenta giorni. Assegnati 800 milioni di euro per il 2019 e 900 milioni per ciascuno degli anni 2020 e 2021 ai commissari delegati o ai soggetti responsabili delle Regioni e delle Province autonome in maniera proporzionale rispetto alle ricognizioni dei fabbisogni in materia di dissesto idrogeologico. Il nostro invito è quello di informarsi, tenere alta l’attenzione su tale importante problematica e a contattarci per l’utilizzo moderno delle tecnologie e per la qualità del materiale.

Articolo di Domenico Letizia, presidente dell’Istituto di Ricerca di Economia e Politica Internazionale (Irepi).

Edilizia ed Ecologia rappresentano il futuro del settore

Edilizia ed Ecologia rappresentano il futuro del settore.

Sono innumerevoli gli analisi del settore dell’edilizia che nell’ultimo decennio hanno registrato la perdita di migliaia di posti di lavoro a causa della mala gestione e soprattutto delle miopi politiche finora adottate. Non è sufficiente la volontà dell’Unione Europea d’impegnarsi nello sviluppo dell’efficienza energetica per dare un nuovo impulso al patrimonio edilizio italiano. Per innescare un vero cambiamento nell’edilizia bisogna realizzare alcune scelte innovative e coraggiose che non tutte le imprese e le società vogliono intraprendere. Il nostro invito è quello di osservare, studiare e monitorare chi punta ad elementi di qualità a basso impatto ambientale e con la dovuta attenzione alla ricerca scientifica e tecnologica di settore. Dobbiamo ribadire che la sostenibilità non è un problema, ma un imperativo di settore, così come non è il paradigma di una scienza e di un’area scientifica, e quindi, ragionando di sostenibilità in edilizia, dobbiamo avere una visione intersettoriale e transdisciplinare. Con l’accelerazione del progresso tecnologico, la crescita demografica, la crisi energetica nei paesi occidentali negli anni ’70, il tema ambientale viene affrontato in rapporto al futuro della vita sul pianeta. Il contributo, negativo e positivo, delle costruzioni alla sostenibilità dello sviluppo dunque concerne (separatamente o congiuntamente) aspetti ambientali, sociali ed economici lungo la filiera produttiva, di uso del costruito e di fine vita o rinnovo dello stesso, o come lungo il “ciclo di vita” del costruito. Le imprese costruiscono, installano, mantengono, rinnovano e demoliscono, ma possono anche includere nelle loro attività forniture e servizi. Fra i diversi servizi nella filiera costruzioni più importanti sono quelli di progettazione di architettura e ingegneria. Importante resta l’analisi di nuovi prodotti “Made in Italy” che inseguono l’efficienza energetica e sostenibile e valorizzano le nostre eccellenze. La Sicilia, con le sue innumerevoli problematiche climatiche e ambientali, resta un “hub” perfetto per poter sperimentare l’innovazione delle nuove imprese legate al settore. 

Analisi di Domenico Letizia, Presidente dell’Istituto di Ricerca di Economia e Politica Internazionale (Irepi).